Buongiorno Lettori,
vi voglio segnalare questa raccolta di racconti di cui non avevo mai sentito parlare.
Il tema mi sembra particolare e raramente esplorato, per quanto si tratti di sentimenti umani, divenuti molto forti in questi anni. Mai come ora, ritengo, che viviamo un'epoca di crisi personale e cattivi sentimenti. Nessuno di noi è perfetto.
Alcune storie sembrano molto atipiche da vivere, altre potrebbero capitarci a giudicare dalla descrizione dell'opera.
Non ho idea di quando leggerò il volume perché sono piena fin sopra la testa di letture da fare nelle prossime settimane nonché di impegni personali.
Titolo: Iene, narcisi e filistei
Autore: Andrea Mennini Righini
Editore: Echos Edizioni
Genere: racconti
Pagine: 208
Prezzo: 14,00 €
ISBN: 978-88-95463-20-9 Link Amazon: https://www.amazon.it/narcisi-filistei-Andrea-Mennini-Righini/dp/889546320X/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1542987641&sr=1-2&refinements=p_27%3AAndrea+Mennini+Righini
Trama: Nonostante l’estrema varietà narrativa con cui vengono esplicati, i racconti di Andrea Mennini Righini raccolti in Iene, narcisi e filistei si ispirano a pochi temi fondamentali:
l’ipocrisia, l’apparenza e il carattere mendace dell’animo umano. In questi venti piccole storie incontriamo infatti caratteri pieni di colpa, doppiezza e ambiguità; gente apparentemente comune, gettata a fondo nel mare, o nella palude, della propria meschinità. Come l’attempato avvocato che tenta di abbordare una minorenne sull’autobus, la nonnina truffata da finti carabinieri, il peccatore incallito che si finge disabile per evitare la multa, il capitano di ventura che s’innamora del suo nemico e le pie suorine che occultano un omicidio in convento… Il giudizio dell’autore non è mai severo o accanito. Mennini Righini racconta l’assurdo e il grottesco mettendosi nei panni o alle spalle del protagonista di turno, con dolce ironia e cinismo venato di comprensione. Ricercando la parola giusta e il lessico più adatto all’umore della situazione, l’autore riesce a rendere con pochi e rapidi tratti l’ordinaria mostruosità di un personaggio, lo squallore di un ambiente, la tristezza di una storia. Ed è giusto pensare ai racconti di questa raccolta come a un’opera unica: un affresco con tante scene, alcune esilaranti, altre commoventi, ma tutte curiosamente dedicate all’affascinante spettacolo quotidiano della miseria umana.
Biografia:
Andrea Mennini Righini è stato corrispondente di quotidiani e settimanali, funzionario RAI, autore e conduttore di programmi su emittenti locali, responsabile della comunicazione di una grande società dell’energia. Attualmente lavora come avvocato tra Firenze e Malta. Ha già pubblicato Quegli occhi, Scomparso, Niente di nuovo sulla terra e Oltre le colline.
Estratto:
… Oggi toccava a lei recuperare la bottiglietta dalla macchina erogatrice, qualora il professore avesse aderito alla richiesta. Era da un mese in lista d’attesa. La giovane raccolse i due euro, che aveva preparato fin dalla mattina del giorno prima, dalla tasca destra del camice e si avvicinò al distributore, con grazia, quasi furtivamente. Sapeva di avere su di sé gli occhi di tutti e non solo causa del suo bel corpo minuto. Non sbagliò una mossa, ma fu la macchina a tradirla. La bottiglietta verde da mezzo litro di Sangemini andò a incastrarsi tra il vetro e la molla che serve per spingere il prodotto.
La dottoressina sbiancò e divenne un tutt’uno con il cotone del camice che indossava, poi trascolorò nel rosso, due semitoni più tenue della montatura dei suoi occhiali. I colleghi reagirono dapprima con sdegno, poi, persuasi dalla necessità di rimediare, si precipitarono come un solo uomo contro il distributore, rimuovendo con la forza la dottoressa Pelosi, ormai preda dei venti. Due tra i più atletici degli assistenti cominciarono a scuotere la macchinetta colpendola con manate, spallate e testate. La giovane e magra dottoressa Lastrucci, per via delle braccia esili, cercò di intervenire da sotto, infilando la manina dentro il cassetto di consegna delle bevande. S’insinuò nelle profondità meccaniche, torse il braccio e allungò le dita, senza tuttavia riuscire a sfiorare la bottiglia. Ritraendo la mano dal congegno infernale, scoprì di essersi scorticata il polso e storta la falange prossimale del pollice…
Cosa ne pensate? Siete soliti leggere raccolte di racconti?
Io le leggo raramente, ma ogni tanto mi butto.
A domani, con la rubrica Purché sia di serie. Per me è il primo appuntamento.