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14/12/20

Recensione de L'ultimo elfo di Silvana De Mari

Trama: In una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l'ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misecordia, e salvando lui salveranno il mondo. L'elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé - meno magici ma più resistenti alla vita - non solo sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.

Ci ho messo anni, almeno dal 2012, anno in cui sono entrata in possesso del libro, a decidermi di leggerlo. Prima per le altre letture che, immancabilmente, lo hanno scavalcato, poi per pregiudizio in seguito ad affermazioni dell'autrice che espliciterò poi.
Non fosse stato per una challenge che, come obiettivo, aveva richiesto che leggessi un libro pubblicato durante la mia adolescenza, quindi 2002-2008 (questo libro è stato pubblicato nel 2004) non so se lo avrei letto mai.

La storia è molto semplice.  L'ultimo elfo, Yorsh, è un bambino, ancora non è conscio del suo destino e sul suo cammino incontrerà due umani che, nonostante la paura iniziale, lo aiutano e gli salvano la vita.
Infatti, la razza elfica  confinata, odiata e temuta.
Loro stessi evitano di farsi vedere da altri per non attirare l'attenzione o almeno ci provano. Questo prima di Yorsh  che pare l'ultimo sopravvissuto della sua gente in seguito ad un alluvione.
Le loro strade si divideranno e ci vorranno anni prima che le vicende maturino.
L'elfo tornerà a contatto col mondo umano, ma non da solo, bensì con una creatura mitica, unica e sola come lui.

Ci vuole poco a leggere questo libro, comunque si tratta di una storia consigliata a bambini di 9/10 anni.
Ho trovato la lettura molto gradevole.
Le pagine scorrono senza fatica, è scritto in maniera semplice e comunque non scarna e le vicende non sono statiche né ripetitive, se non nei luoghi, ma dietro a questo c'è una logica precisa dietro.
Il worldbuilding è molto basilare e poco dettagliato, ma non sarebbe stato funzionale alla storia fare diversamente. D'altronde gli scenari principali sono pochi.
Peccato però per gli elementi di "storia fantastica" che avrei voluto più approfonditi. Anche qui rimaniamo nel vago.
I personaggi non sono tantissimi e solo i protagonisti sono un po' più delineati.
Yorsh è un elfo pacifista, vegetariano (più vegano) e con una logica tutta sua che lo porta a credere gli umani strani, irascibili e cannibali, avendo un'opinione più tenera per i suoi benefattori (che come non l'abbiano accoppato da piccolo resta per me un mistero).
Tutti gli uomini vivono in un mondo duro e sempre più ostile, dove il nuovo governatore è un tiranno convinto di portare la civiltà alla magnificenza.
Il passato è abolito, esiste solo una realtà di diffidenze e razzismo, dove avere paura è naturale (come gli uomini temono gli elfi e Yorsh teme gli uomini).

Gli insegnamenti sono belli: combattere le paure, le diffidenze, l'odio e le ingiustizie. E qui, un po', mi cade l'asino. L'autrice, se ben ricordo, ritiene l'omosessualità una malattia. Ironico, detto da un chirurgo, nel XXI secolo.
Però nemmeno razzola troppo male. Non mi pare "razzista", pensa erroneamente ai gay come a dei malati, dunque da curare, e la cosa mi fa comunque profondamente imbestialire.
C'è un'affermazione della nonna di Yorsh che mi convice però poco: se c'è fede, se si sogna abbastanza forte, il sogno si avvera. Credo solo nel puro lavoro.
La convinzione è utile, ma serve anche l'olio di gomito.

Insomma, un bilancio di lettura tutto sommato positivo, contando il target e certe scene volutamente paradossali, a volte comiche, che accadono sempre al momento giusto come espediente narrativo o fatto che deve accadere.
Però penso che il mio  viaggio nella produzione della De Mari termini qui. Ho sfidato il mio pregiudizio, ma preferisco concentrarmi su altro.
Una menzione all'autrice va fatta per aver reso benissimo il parlare sgrammaticato di Yorsh quando era piccolo e si esprimeva in lingua umana (ma con congiuntivi, condizionali e nozioni varie era ferratissimo e correggeva sempre i due umani!). Non è facile rendere bene un registro di questo tipo ed è stata magistrale.

Finito il 12/05/2020

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