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28/01/18

Recensione Il tempo dentro di noi di Stefano Galardini

Non sono in possesso di una vera trama, ma posso dirvi che si parla di amicizia, quell'amicizia che alcuni reputano impossibile, tra un uomo ed una donna. Insomma, possibile che due persone dei sessi opposti possano essere spassionatamente amiche? Comunque un rapporta d'amore, anche se non quello "classico".

Innanzitutto devo chiedere perdono a Stefano Galardini perché ci ho messo una vita a leggere il suo romanzo d’esordio.

La scena si apre con Lidia che accudisce il suo amico malato, Luca, nel 2056. I due sono intenti a discutere nei momenti di requie che lui ha. E’ l’occasione per tornare indietro nel tempo e riavvolgere i ricordi dal 1996.
Una grande amicizia a volte, sempre oserei dire, nasce per caso. Il caso dei due amici si chiama “Nirvana”. Scoprono per caso di essere entrambi fan ed inizia così un rapporto talmente stretto che i più non riescono ad accettare come semplice amicizia, infatti sarà spesso un ostacolo alle loro relazioni amorose, di lui in particolare. Effettivamente è strano che un maschio ed una femmina siano amici senza sentirsi attratti, almeno nel caso di amici così  stretti.

Sono due elementi complementari. Festosa e razionale lei, piena di ambizioni, tranquillo e riflessivo lui, macchinoso nei ragionamenti. Percorreremo il loro percorso di vita dal liceo alla vecchiaia, traendo molti spunti di riflessione e beneficiando degli effetti di un’amicizia sincera, disinteressata e spassionata.
Anche in un rapporto come il loro però ci sono pecche. Prima o poi inizia l’epoca del “non detto”. Non è una regola, ma più aumentano i non detti e più acquistano potenza in un rapporto. Credo che lo abbiamo sperimentati in molti, sia su argomenti seri che su argomenti futili.

Ho trovato verissimo che il non fare niente della scuola non tornerà. Si scopre sempre troppo tardi e mancherà perché la vita fagocita. Io l’ho rimpianto ancora prima di finire quel tempo mio davvero. Certo, sono stata costretta a rendermi subito indipendente e quel “dolce far niente” mi manca come l’aria, so che non ne avrò più e ne ho sentito la mancanza prima ancora di perderlo. Adesso c’è sempre qualcosa da fare ed il tempo raramente è davvero libero.
Ho riflettuto anche sull’educazione dei figli. Per noi certe regole hanno avuto valore o meno, per i figli già le cose sono “diverse” sostanzialmente perché vogliamo proteggerli ed evitare i loro sbagli. Peccato che non sia così semplice.
Mi fa impressione però la vicinanza tra date. Nel 1996 i protagonisti hanno 16 anni, io ero pressappoco una bambina, ma mi fa specie vedere l’inizio e la fine di una parentesi vitale di gente che vive nel mio medesimo arco temporale XD Io sono tipo un filo ossessionata dalla “fine” benchè non possa farci nulla. Ma è impossibile fare i conti con la morte, non davvero. E’ misteriosa, fa paura. Credo sia normale.

Per concludere dico che “Il tempo dentro di noi” permette di riflettere, perdersi nella gioventù, riflettere sulla vecchiaia e sull’età adulta. E’ stato rilassante leggere delle vicende di Lidia e Luca. Galardini scrive bene, nel testo ho trovato un paio di refusi tipo le noci “peccan” a pagina 176 o “chiese” all’interno delle virgolette anziché fuori a pagina  che cito solo per verificare la loro esistenza e non dire di essermeli inventati. Sono sicuramente sfuggiti alla revisione, ma non guastano affatto la lettura.

Vengo dall’esperienza de “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf. Sono due opere diverse, ma pongono comunque una riflessione sulla propria vita. Se Haruf è più sovversivo, Galardini spinge a riflettere sulla propria esperienza di vita. Entrambi son delicati e regalano riflessioni sul senso della vita.

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