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18/08/21

Recensione di Piranesi di Susanna Clarke

 

Trama: Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.

Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora
troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.
Susanna Clarke, autrice fantasy fra le più acclamate, torna in maniera trionfale con un nuovo, inebriante romanzo ambientato in un mondo da sogno intriso di bellezza e poesia.

Di  questo romanzo si è fatto un gran parlare ed anche i suoi pareri sono stati spesso eclatanti, dall'entusiasta al deluso.

La storia è quella di questo Piranesi, uomo che vive nella CAsa, un mondo misterioso costituito da Saloni. L'unico contatto che abbia è quello con l'Altro, un soggetto con cui ha appuntamento due volte a settimana  con cui conduce ricerche ed esperimenti.
E' tutto sia nebuloso che preciso e le congetture si sprecano durante la lettura, ma una buona parte, ho scoperto, aveva fondamento. Purtroppo da quel punto in poi è facile, quasi o del tutto, capire l'andamento.

E' in ogni caso una narrazione stupefacente, quasi sicuramente ispirata alle incisioni delle carceri immaginarie del vero Piranesi, un noto incisore del '700.
L'aspetto che, da solo, merita il riconoscimento dell'eccellenza è l'architettura del Mondo della Casa. E' labirintica, grande, complessa. Ci credo che ci è voluto molto a scrivere il libro, seppur breve!
Poi è un inno al mondo classico ed alla conoscenza perduta, alla simbiosi con la natura che sarebbe prioritario ritrovare. E' anche una celebrazione del pensiero, del raziocinio, della ricerca.

Nel mio caso, sono molto positivamente sorpresa, presto la mia curiosità per tante domande, alla cui risposta anelavo, si è fatta pressante, ma sono ben lontana dal visibilio e il finale è leggermente deludente, una fine - non fine.
Ciò che non mi è sfuggito, e che mi ha confortata,  è l'amore di Piranesi per la Casa, la sua gratitudine, la simbiosi con essa. Al contrario, si intuisce che l'Altro è solo un'opportunista.
E' facile leggere questo romanzo una volta calatasi nel suo universo.
La scrittura è accattivante, semplice e priva di periodi lunghi e complessi, ma non per questo semplicistica.

In sintesi è un romanzo sorprendente ed originale che saprà regalare brividi, angoscia, curiosità e piacere nell'indugiare tra le pagine.

Finito il 29/05/31


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