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05/12/19

Recensione di Rolando del camposanto - due fantasmi da salvare di Fabio Genovesi

Trama: Rolando vive nel cimitero, insieme allo zio che fa il guardiano. Ne esce solo per andare a scuola, dove i compagni lo evitano, e non ha amici, a eccezione di un merlo di nome Cip. Quando un giorno tra le lapidi appaiono i cugini Marika e Mirko Gini, Rolando trova due amici della sua età. Ma i cugini Gini sono dei fantasmi e presto spariranno per sempre nel Grande Buco. Per salvarli , Rolando deve addentrarsi sul Monte Pupazzo, fino al buio nero, per trovare la Cosa Rossa entro la mezzanotte del giorno dopo, quando sarà anche il suo compleanno. Il viaggio insieme a Cip attraverso la natura incontaminata si trasforma in un'impresa clamorosa, in compagnia di personaggi indimenticabili: un robivecchi sbandato, un cacciatore strabico,una femmina di cinghiale elegante e raffinata, e una bambina selvatica che si fa chiamare Tigre e vive nei boschi.

Questa è la prima lettura di Fabio Genovesi che faccio, questo nell'ambito del progetto di "persuasione" alla lettura di mio figlio maggiore. Ci sono volumi che riceve da leggere, non troppo lunghi e con qualche illustrazione, e quelli corposi che leggo io a tappe e questo rientra nella seconda categoria. Io sono soddisfatta, a lui è piaciuto e pure al più piccolo nonostante sia una storia più complessa dei classici libri adatti a bambini di 5 anni.
Lo scopo è di avvicinarlo alla lettura (se potesse manco mezza riga leggerebbe e a suo padre la coercizione di lettura quando era piccolo, benché in differenti modalità, lo ha reso lettore, per cui spero di emulare che, poi, mio figlio magari si appassiona pure, ma è mettersi e stare lì che lo disturba molto). Dovessi fallire, almeno avrà l'abitudine a leggere a comando che dalle medie sarà vitale tra capitoli da studiare, letture comandate durante le vacanze e via dicendo.
Rolando è un bambino di quasi dieci anni, magro e isolato da tutti, anche preso in giro e lui sostiene che non gli importi. Vivere al cimitero con lo zio strambo e custode certo non aiuta la sua popolarità. A lui non dispiace poi così tanto. Ha una lunga estate davanti da passare col suo amico merlo Cip, anche se  è orfano e lo zio è buono, ma troppo attaccato alla bottiglia. Ancora non sa che sta per vivere un'estate speciale.
Infatti, giocando a palla tra le lapidi, che lui conosce tutte, si imbatte per la prima volta in due fantasmi: Marika e Mirko, due cugini morti giovanissimi, che, a momenti, lo fanno diventare a lui un fantasma con l'accidente che gli hanno fatto prendere! I due gli chiedono un favore importante: recuperare la Cosa Rossa dal Monte Pupazzo prima della mezzanotte di domani o loro cadranno nel Grande Buco. Rolando non è che sia così convinto, ma decide di accettare. Quando gli ricapita di fare amicizia, anche se sono fantasmi?
Inizia così un'avventura rocambolesca che gli procura qualche batticuore, paura, ma anche nuove amicizie: la cinghialina Stella e la selvaggia Tigre, due outsider come lui nei loro ambienti naturali.

Questa sarà letteralmente un'impresa che permetterà a Rolando di crescere, fare amicizia, vincere paure (ha due vergogne che, effettivamente, lo capisco, incidono sulla propria autostima ed una delle due non l'ho superata minimamente nemmeno in età adulta) ed imparare molte cose e così  i suoi amici. Apprenderà anche a fregarsene davvero del giudizio degli altri, soprattutto quando si tratta di pareri negativi e burle. L'importante è star bene con sé stessi e coi nostri affetti.

In ogni caso è un romanzo divertente e dinamico.
La voce narrante (solo alla fine scoprirete chi è!) è favolosa. Briosa, viva...Io che ho letto ad alta voce, non facevo la minima fatica a dare inflessione alle frasi che sono espressive all'ennesima potenza. E' scritto in maniera semplice e scorrevole e, con il registro e lo stile utilizzati, è impossibile annoiarsi, tutte le pagine sono permeate di vivacità  e grinta, ma anche affetto perché l'obiettivo non è essere "duri", bensì umani e provare sentimenti, esternarli ne fa parte.

Insomma, bravissimo Genovesi (che, a questo punto, spero prima o poi di provare coi suoi romanzi per noi "grandi") e ora tutti a regalare questo libro per Natale! Farete felici molti bambini o, se non altro, non dovranno fare letture comandate pallose perché questo libro non rientra in categoria eppure insegna molto, divertendo con una storia narrata con leggerezza.

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