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08/07/19

Recensione di Più forte di ogni addio di Enrico Galiano

Trama: È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando.

Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni.

E' incredibile come, con alcuni autori, si aprano le pagine dei loro libri e già dalle prime righe ci si senta a casa. Al terzo appuntamento, con Enrico Galiano, sta diventando una certezza, una garanzia.



Questa nuova storia ci viene narrata da Michele e Nina, due adolescenti friulani che incrociano i loro cammini sul treno che li porta a scuola.
C'è solo un problema: Michele è cieco da quando ha tredici anni, in seguito ad un incidente. Ma il profumo di Nina lo colpisce sin da subito e diciamo che si creano le condizioni per l'inizio di un amicizia o qualcosa in più, come lo stesso ragazzo desidererebbe.
Nina è molto particolare. Ha imparato ad essere forte, ma è qualcosa di artificiale per chi nasce orchidea perché tutto può distruggerti. L'incontro con Michele non può non accendere qualcosa in lei.
Dalle prime pagine capiamo subito che le cose sono andate diversamente da come avremmo sognato, non è un libro assolutamente imprevedibile sotto tutti i punti di vista, ed è emozionante ripercorrere la nascita di questo legame leggermente creato ed al contempo ostacolato dal destino.

Ecco, se la storia mi ha preso da subito, ho capito che sarebbe stata una splendida esperienza solo dall'ingresso di Carlo. Quel  tipo che nella vita reale non avrei apprezzato, penso, qui mi fa morire. Ma come fai a chiedere al tuo migliore amico, cieco, se ha visto quella gran gnocca per scoprire poi la sua occhiata truce? Ma dai! XD
Altrettanto unico è il professore di "chimica" di Michele, poco portato per l'insegnamento della sua materia, ma un esperto in fatto di donne, classificate in dodici rigorose tipologie.
Non mi è dispiaciuta la presenza di Flo, anche se non sono impazzita per lei. E' la tatuatrice che Nina sceglie per un nuovo tatuaggio, non sospettando che avrebbe portato a casa anche una cara amica, molto onesta, grintosa e senza peli sulla lingua.

Credo di aver "fumato" il libro e di essere stata travolta dalle emozioni. Ogni libro racchiude qualcosa di me, tanto, ogni volta mi sembra di trovarmi sparsa tra le pagine dei romanzi di Enrico Galiano.
Ho amato tante idee e sentimenti espressi.
Come quello di Michele per cui passa il concetto che l'amore andrebbe vissuto come un addio allo scopo di viverlo più pienamente. O ancora quello della teoria dei treni secondo cui, in base al senso di marcia scelto, c'è una motivazione abbinata. Ha anche senso perché si intende letteralmente un guardare avanti o indietro. Adesso non sono più in grado di sedermi guardando indietro, per me era una protezione pur vedendo il viaggio come qualcosa di emozionante da poter vivere così a dosi graduali, senza scompensi. Per me aveva un senso di positività. Adesso siedo davanti perché voglio avere tutto sotto controllo, non avere sorprese, sono guardinga. Quindi ribalto la prospettiva!
Mi piace che Michele associ i colori alle sensazioni, ma anche il senso di positività sui ragazzi che scaturisce dalle parole di Flo che dice che non è vero che sono rimbambiti o persi, semplicemente non li ascoltiamo e non è che diamo sempre il buon esempio.
Ho trovato un libro pieno di amore, di senso della famiglia (quella naturale e quella che ci danno gli amici), ma anche di tanto dolore, purtroppo elemento che nessuno può eliminare dalla propria vita perché ci sarà sempre, senza poter prevedere quanto e quando. Non è facile diventare ed essere ciechi, non è facile nascere orchidea e resistere agli urti della  vita, più numerosi per i più sensibili. C'è anche la discreta passione di Michele per la matematica e le materie scientifiche che, raccontate così, sono quasi appetibili.
Non ho parlato molto di Nina, forse perché mi rivedo nel suo essere orchidea e perché sotto sotto mi sono innamorata di Michele che ha saputo scaldarmi il cuore e l'ironia. Il suo miglior concetto è quello che ha per oggetto i cani: un cane morso e maltrattato prima o poi morderà anche chi ama, non avendo conosciuto amore. Però si deve celebrare la sua meravigliosa idea: mollette con messaggi motivazionali per spingere all'azione. Oggi servono aiutini, spinte e coccole, in un mondo che è una giungla e che a spegnere è bravissimo.

I colpi di scena non tarderanno ad arrivare, come da regola, e saranno repentini e potenti, lasciando domande, sconvolgendo e facendo arrabbiare. Ho già avvisato un'amica che si era arrabbiata per Eppure cadiamo felici che stavolta si sarebbe letteralmente imbestialita.
E' comunque una lettura potente che ha toccato le corde della mia anima e non costa niente leggerla, è perfetta così com'è. D'accordo, sono di parte, ma non c'è nulla da correggere, anzi semmai da notare, come le frequenti nozioni matematiche, scientifiche o letterarie che vengono seminate con disinvoltura, spero accendendo l'interesse degli studenti o facendo imparare qualcosa.

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