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13/05/19

Recensione di La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker


Trama: Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo. 

Lodi e colpe dei gdl...ho finalmente affrontato questo mattonazzo!
E' uno di quei libri che forse avrei letto e forse no. Diciamo che non mi faceva né caldo né freddo.
Poi qualcuno ha deciso di proporlo per un gdl in biblioteca e allora...Anche se gli ho tirato tanti accidenti perché non avevo tempo per questo volume enorme!
In realtà si fuma, oltre ad avere un'impaginazione comoda per la vista.

Nasce tutto dalle fatiche letterarie di Marcus Goldman, nuova stella della letteratura nordamericana che è in crisi. Ha infatti contratto il blocco dello scrittore e la scadenza per la consegna del nuovo romanzo al suo editore si sta avvicinando implacabile. Si rivolge dunque al suo vecchio professore universitario nonché caro amico e noto scrittore Harry Quebert al quale, però, capita tra capo e collo una disgrazia: viene rinvenuto nel suo giardino il cadavere di Nora Kellergan, ragazza scomparsa trentatré anni fa ad Aurora. Questa è l'occasione per Goldman sia per riscattarsi nel lavoro creando un libro inchiesta sia per fare luce sul più grande segreto che Quebert non ha mai rivelato a nessuno, nemmeno al suo più caro amico.
Questo romanzo parte con l'adrenalina, poi prende immediatamente un ritmo tutto suo, alternando presente, passato, lezioni di scrittura. 
Il suo pregio maggiore è di essere scorrevole oltre che ben scritto.
La storia è scritta a più livelli e l'autore è geniale perché ribalta più volte la prospettiva, soprattutto alla fine quando sembra di essere su un ottovolante.

I personaggi sono stati definiti "macchiette", ma a me sono piaciuti. Molto ben delineati e caratterizzati.
Harry Quebert e Marcus sono entrambi l'esempio dello scrittore di successo, ognuno a modo suo. Poi c'è l'editore di Marcus, Roy Barnaski, che è uno squalo dell'editoria senza pietà per nessuno. I dialoghi tra i due sono fenomenali e mi hanno strappato delle risate. Allo stesso modo di quelli tra Tamara e Robert Quinn, abitanti di Aurora(lei gestiva la tavola calda che frequenta Quebert), perché lei è la classica moglie dominatrice mentre lui fa sempre la figura del mentecatto. Pover'uomo! Al massimo ha il difetto di essere poco incisivo.
Un altro rapporto degno di nota sarà con Perry Gahalowood, sergente della squadra omicidi di Concord che è incaricato del caso. E' un omaccione burbero, spiccio, ma anche dal buon cuore e dalla mente più aperta del previsto. Ci saranno scene memorabili anche con lui.
E la madre di Marcus, la madre! Quella donna va avanti per la sua strada e fa telefonate memorabili a cui il figlio può opporsi poco perché tanto capisce quel che vuole lei XD 
I personaggi sono molti ed è difficile star qui a farne l'elenco senza scrivere papiri.

Il caso che anima il libro è davvero complesso. Inizialmente sembra di una semplicità disarmante perché l'unico colpevole può essere solo Quebert, in realtà la risposta arriva all'ultimo e scoprirete  tutto solo leggendo. Emergono sempre nuovi elementi, grazie alla testardaggine di Marcus e non è mai detta l'ultima parola. Colpevoli ed innocenti si cambiano ruolo fino alle ultime righe, anche sotto nuove luci che non riguardano solo l'omicidio di Nola.
Di argomenti di cui parlare ce ne sono molti. Primo tra tutti: la realtà dei paesini. Quebert non era ancora nessuno quando è arrivato lì tanti anni fa. Ha fatto credere di essere un grande scrittore, approfittando dell'equivoco. Quindi nei paesini le notizie arrivano (almeno arrivavano) più tardi e i pettegolezzi la fanno da padrone. Quanti parlano di tutto e tutti, quanti poi fanno qualcosa se scoprono cose gravi? Quanti pensano una cosa di qualcuno che si può rivelare falsa o distorta? E spesso le cose sono ancora più diverse rispetto a quello che sembrano. Tutto è ammantato dalla rispettabilità, dal decoro, dall'essere buoni cristiani. In poche parole, si tratta solo di apparenza.
Poi si parla anche di relazioni proibite. I sentimenti non guardano in faccia a nessuno.Non si può fare di tutta l'erba un fascio, a prescindere dal proprio pensiero a proposito.
Si parla anche di non amore o amori diversi: relazioni di comodo, relazioni in cui non si riesce ad essere sé stessi, relazioni che non si riescono ad instaurare, del dolore e del ricordo di un amore perso.
C'è anche il discorso della crescita personale, degli errori di gioventù o errori comunque a cui porre rimedio.
Tanta importanza è riservata alla letteratura stessa, in questo romanzo geniale che è un romanzo nel romanzo di Marcus Goldman. Scritto da Joel Dicker. Vedete, è un trip mentale!

Quattro stelle solo per la complessità del volume. Sono 770 pagine, ma se ne percepiscono molte meno tanto è scorrevole!

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