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04/06/18

Recensione di Annientamento di Jeff VanderMeer

Trama: Per trent'anni l'Area X - un territorio dove un fenomeno in costante espansione e dall'origine sconosciuta altera le leggi fisiche, trasforma gli animali, le piante, sembra manipolare lo stesso scorrere del tempo - è rimasta tagliata fuori dal resto del mondo. La Southern Reach, l'agenzia governativa incaricata di indagarne gli enigmi e nasconderla all'opinione pubblica, ha inviato numerose missioni esplorative. Nessuna però è mai tornata davvero dall'Area X: chi, inspiegabilmente, ricompariva al di qua del confine era condannato a un destino peggiore della morte. Questa volta, però, sarà diverso: la dodicesima missione è composta unicamente da donne. Quattro donne che non conoscono nulla l'una dell'altra, nemmeno il nome - sono indicate con la funzione che svolgono: l'antropologa, la topografa, la psicologa e la biologa - accettano di partecipare a un viaggio che assomiglia molto a un suicidio. Cosa le ha spinte a imbarcarsi in una missione tanto pericolosa? La biologa spera di ritrovare il marito, uno dei membri dispersi della spedizione precedente. Ma forse cerca anche di fuggire dai suoi fantasmi. E le altre? Cosa nasconde la psicologa, ambigua leader del gruppo? Quando le quattro esploratrici incappano in una strana costruzione mai segnalata da nessuna mappa, capiranno che fino a quel momento i disturbanti misteri dell'Area X erano stati appena sfiorati. 

Ho scoperto questo libro per caso ed ho pensato che la copertina fosse orripilante. Mi ricorda i fiumi o gli stagni con eccessiva vegetazione a causa dell'eutrofizzazione. Mi ha sempre trasmesso angoscia questo fenomeno, visivamente ed olfattivamente, poi razionalmente.

Questo primo volume si presenta subito in maniera particolare.
La biologa sta partendo in missione verso l'area X con la psicologa, l'antropologa e la topografa.
Nessuna conosce il nome dell'altra per ragioni ben precise. Si vive quindi nell'anonimato.
Tutte però hanno subito un addestramento intensivo per entrare nell'area e chissà se basterà. Di undici spedizioni ne è tornata una ed i membri non sono tornati sani in nessun senso.

Nessuno sa come sono giunti lì dalla sede militare e di ricerca, segreto della psicologa che è anche la leader, in un certo senso, capace di suggestionare le altre partecipanti per il bene di tutte. A me stava parecchio antipatica ed aggiungo che forse non voleva farsi accoppare dalle colleghe di missione.
Quanto è certo è che l'area X è pericolosa e misteriosa. Vive di vita propria, non conta che abbiano detto alle partecipanti che saranno vittime di suggestioni, cosa peraltro più che possibile. Questo è quel che crede la biologa, meno incline all'ipnosi e più critica. Forse la sua formazione ed il suo carattere introverso e riservato la portano a vedere diversamente le cose e infatti tutte saranno scettiche verso le sue percezioni.
Quasi subito trovano un elemento che non esisteva. Tutte lo vedono come un tunnel. La biologa come una torre. Concordano tutte nell'aspetto pericoloso che comunica tutta la zona e circa gli inspiegabili animali e piante mutate che trovano. E si chiedono se i superiori abbiano volutamente omesso tale informazione dalle mappe che hanno fatto loro studiare.

Questo romanzo, consigliato addirittura da Stephen King, comunica angoscia ed ansia. C'è una tensione continua, si prova terrore per tutto e niente, così come quasi nulla sappiamo di quanto accade. Scopriamo tutto man mano, non siamo nemmeno certi di averlo capito e forse è meglio così perchè le scoperte sono agghiaccianti.
Si dubita anche della propria sanità mentale e ci si chiede quanto questo ambiente mutato cambi le persone.
Manca ogni certezza. D'altra parte è anche affascinate iniziare a sviluppare delle supposizioni su quanto avvenuto, ancora in corso, nella zona.

Poi una vede il film e fa un colpo. Perché parte per la tangente dal primo momento. Di fedele c'è poco, è completamente snaturato: il gruppo in spedizione è diverso, tutti conoscono i nomi di tutti, la torre/tunnel non c'è, ci sono zone in più... Per non parlare delle diversità in senso di sviluppo vero e proprio della trama e di vere spiegazioni. Molto cinematografico, ma non mi è piaciuto molto. Forse ha senso, ma sembra la fiera del non sense assoluto benché offra forse più spiegazioni , forse di maggior qualità però, rispetto al libro. Non so però se la regia si è basata sull'intera trilogia o se sia una loro personale evoluzione del primo volume.

Un'opera però suggestiva che mi spingerà alla lettura dei prossimi volumi.
 Il voto è di ottimo livello perchè VanderMeer ci sa fare e non poco. Poche pagine, poche informazioni, tante confusione eppure una storia che regge e che riesce nell'intento di infondere inquietudine e riflessioni su quel che le autorità ci dicono e ci fanno credere e quel che la realtà effettivamente è, talvolta inspiegabile...
Poi, se siete vagamente ipocondriaci e suggestionabili come me, forse non è il caso di leggerlo perché potreste sentirvi strani e saltare in aria ad ogni fatto o rumore strano. Avvisati!

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