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19/05/18

Recensione di Tutta la vita che vuoi di Enrico Galiano

Trama: Ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. E Filippo vive uno di quei momenti il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere al professore che lo umilia da sempre. Fuggito da scuola vuole solamente raggiungere Giorgio, il suo migliore amico, che si sta domandando perché non sia riuscito a piangere al funerale del fratello. Sono solo due adolescenti, ma sono in lotta contro il mondo da cui non vogliono più essere sopraffatti. E, mentre sono fermi in macchina a un parcheggio, arriva una ragazza che corre a perdifiato verso di loro. È Clo che ha appena rubato un telefonino, perché quello è il modo per spezzare la pioggia che sente dentro. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di cambiare è impressa nei loro volti. Quello è il momento giusto per prendere coraggio e seguire i desideri. Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa potrebbe renderli felici. Lei ha lo zaino pieno di motivi per cui essere grati alla vita. Ora anche Giorgio e Filippo devono trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere la sua più grande speranza per il futuro. Perché a volte si è troppo giovani per capire che esiste qualcuno pronto ad ascoltare. Perché a volte ci sono segreti che non si è pronti a rivelare. Per farlo bisogna realizzare che non bisogna temere l'arrivo della felicità per toccarla davvero. 

Ci sono autori che sono una garanzia. Non è facile trovarli e spesso accade per caso, soprattutto passando sopra alle copertine con faccia di tizia piazzata là che tra un pò riesci ad individuare la tipologia della pelle perchè con un ingrandimento così...
Ma sto divagando.

Quel che ho amato del primo libro di Galiano è che mi ha parlato dritto al cuore, cosa che intuivo dalla trama, solo non potevo capire né come né quanto. Invece questo volume temevo potesse essere un flop o che non rientrasse nelle mie corde. Protagonisti tre ragazzi che sembrano avere in comune con me poco o nulla, se non il fare parte di una minoranza. Ed è quel che salta subito agli occhi. Ma proprio non avrei creduto che mi sarebbero entrati dentro.
Veniamo subito introdotti alle vite di Giorgio, Filippo Maria e Clo, tre ragazzi la cui vita si intreccerà indissolubilmente e repentinamente.
Giorgio si prepara per il funerale di suo fratello Luca, Filippo Maria deve uscire prima da scuola per andare al funerale col migliore amico e le vicende si mettono in moto. Giorgio decide di compiere una follia e di fare quel che è giusto, a fianco l'amico arrivato trafelato dopo aver fatto anche lui una pazzia e poi ecco l'imprevisto: Claudia, che si fa chiamare Clo, irrompe nelle loro vite, fuggendo da un centro commerciale dove ha avuto qualche...problemino. Ma i suoi guai daranno moto ad eventi che risolveranno le loro vite. Sembra arrivato il momento di tirare fuori il coraggio e fare quel che hanno sempre sognato o avuto visceralmente bisogno di fare.

Se con Giorgio e Filippo Maria potevo avere delle affinità (l'uno balbuziente e figlio di un padre tiranno che vuole più bene al figlio morto e perfetto, l'altro un poveraccio pieno di problemi personali e cognitivi tra cui l'abbandono da parte della madre in tenera età e dislessia, reddito familiare non esattamente al top considerando anche il quartiere di residenza... tutte cose che mi sono familiari e con cui ho, in buona parte, qualcosa in comune), con Clo ho faticato non poco Certo, lei è così, ma una che irrompe nella mia vita, costringendomi a fare quel che vuole lei, con quel cipiglio, mi disturberebbe non poco, anche se all'inizio, vista la sorpresa, potrei anche abbozzare. Ed è quel che mi pare accada agli altri due. Però Clo si fa conoscere ed apprezzare grazie alla sua pazzia che compirà miracoli sui  suoi "compagni d'avventura". Riesce anche ad aprire un varco dentro di me: anch'io ho vissuto in comunità, cosa che non  nascondo, ma che neppure ripeto ogni giorno al primo che incontro. Ho avuto i miei Cosimo, i miei punti fermi e quando son mancati (no, non sono morti; nemmeno Cosimo in caso abbia fornito erroneamente input errati) è stato un pò un rimanere senza appoggio.

Purtroppo il libro finisce troppo velocemente, si divora. Ed è pure ambientato in poche ore, stimolando la frenesia di sapere cosa accadrà nei prossimi minuti. Questo espediente condensa la storia ed al tempo la alleggerisce, pur non facendole perdere consistenza ed intensità.
L'italiano utilizzato è semplice, scorrevole, ma non manca di insegnamenti né di vocaboli più distinti o comunque non ci sono solo vocaboli comuni e noti.
E' presente anche l'attualità: bullismo, difficoltà di comunicazione coi genitori, immigrazione e razzismo, problemi giovanili e personali. 
Non potrei trovare opera più completa, nonostante un finale che definire aperto è il minimo. Le domande abbondano e solo per le più importanti non c'è risposta perché, una risposta, dovremo forse trovarla noi.

Questo romanzo viene definito young adult, lgbt, di formazione, d'amore. E' anche questo, ma anche di più. E' un'esperienza. Per me non è scontato trovare un autore capace di raccontare di me in ogni libro, di riconoscermi in ogni personaggio benché in alcuni più che in altri, di andare oltre le mie difese, di spogliare la mia anima e farla sentire fragile e forte e sofferente e palpitante allo stesso tempo. 

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