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28/12/17

Recensione di In fuga dal natale di John Grisham

Trama: Luther e Nora Krank sono un’affiatata coppia di mezza età, abituata a vivere secondo le tradizioni. Quando però la loro unica figlia, Blair, decide di partire come volontaria per il Sudamerica, un pensiero un po’ folle, ma via via sempre più concreto, si insinua in loro: che senso ha trascorrere il Natale senza Blair? E se lo saltassero? I due decidono concordemente di rinunciare ai costosi e inutili festeggiamenti di Natale per concedersi una bella crociera ai Caraibi. Ma i poveri Krank vengono presi di mira da tutta una comunità che non accetta deroghe alla norma e saranno costretti a rivedere i loro piani…


Cosa farei, a volte, se non ci fossero i gruppi di lettura?
Non ho mai provato Grisham ne fatto letto molto a tema natalizio, i libri ambientati durante le festività non sono la mia passione.

Luther e Nora Krank passeranno il loro primo Natale a Hemlock senza Blair, la loro unica figlia, che trascorrerà un anno in un villaggio peruviano per aiutare i bambini del posto.
Lei è in lacrime, lui in realtà sta tramando di sabotare il Natale o meglio di fuggire da esso. Il grande progetto si concretizza: andare in crociera e risparmiare almeno il 50% sulle spese di Natale che altro non è che una festa esosa che nulla c'entra con le sue origini, nemmeno con quelle cristiane. Chiaramente andranno incontro a contrattempi e sorprese di ogni tipo, se non proprio in sfortune di proporzioni cosmiche, perchè pensare anche solo di ignorare le festività natalizie è una follia.


I personaggi inizialmente mi stanno molto simpatici. Lei perchè è abbastanza piagnucolona, cosa normale perchè la figlia è appena partita, ma sembra un filo esagerata. Lui invece è di un'arroganza ed un egoismi stellari, ma presto inizio a trovarlo apprezzabile. Ha ragione da vendere sulle festività anche se non sono così rigida come lui. La sua idea è semplicemente geniale e ci farei un pensiero...
I vicini (ed i concittadini quando compaiono)invece sono insopportabili. Tutti (compresi anche i Krank però) si credono migliori degli altri e non è pensabile non voler festeggiare. Son tutti piuttosto intransigenti ed impiccioni, pettegoli ed un pò bigotti. Basti pensare all'importanza dell'addobbo delle case, dentro e fuori...
Si vede però che è una strada ricca. O comunque un ambiente benestante. Quello che almeno Luther ci fa vedere dei suoi conti sono cifre astronomiche per biglietti, cibo, pensieri... Cose dell'altro mondo. La risposta è scontata, ma c'è davvero gente che spende così? Già il Natale è costoso...

Quel che resta è un racconto carino, dal finale forse troppo scontato ed indirizzato, che si legge in una serata, cinico ma non troppo e che permette di riflettere sul significato del Natale.


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