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14/06/17

Recensione La casa di Ade-Eroi dell'Olimpo di Rick Riordan

Trama: Annabeth e Percy sono precipitati in un baratro profondissimo, tanto da ritrovarsi nelle viscere del Tartaro. I semidei non hanno un istante da perdere: Jason, Leo, Piper, Frank, Hazel e Nico dovranno trovare al più presto la Casa di Ade e sigillare le Porte della Morte, imprigionando le creature infernali che premono per oltrepassarle. Solo così potranno liberare i due eroi e impedire il ritorno di Gea, la dea della terra, che vuole distruggere il mondo con le sue armate di giganti. Senza trascurare un piccolo dettaglio: dovranno essere dalla parte giusta, quando le porte saranno chiuse, altrimenti non potranno più uscirne! La posta in gioco è più alta che mai in questa nuova avventura, in cui i semidei si misureranno con i mostri spaventosi che dimorano lungo le sponde ribollenti del Flegetonte e negli abissi infuocati del Tartaro.

Chi non ha letto il terzo volume, non legga nemmeno la trama!
Tadà...Ecco il colpo di scena! Annabeth e Percy precipitano nel Tartaro! E ora via alla disperazione... Il Tartaro è la morte, l'Inferno dei mostri. Come possono sopravvivere due semidei? Ovvio che non sarà facile ne indolore.
Dovranno sopravvivere appena arrivati solo per respirare, oltre che per affrontare le difficoltà e le battaglie che incontreranno. Non parliamo poi di raggiungere le Porte della Morte che dovranno chiudere contemporaneamente ai propri amici che si troveranno in quel momento (si spera!) nel corrispettivo mortale delle Porte.
Certo, la sopravvivenza iniziale sarà possibile ( ed affatto scontato, dubiteremo assai) in larga misura dall'intelletto di Annabeth, ma soprattutto da un lavoro di squadra della coppia semidivina. Percy si è svegliato non poco ed è maturato tantissimo come ragazzo e fidanzato. Vero, ha quattro anni in più rispetto all'inizio delle avventure, ma fa strano comunque. Insomma, da un estremo all'altro!
Gli amici dei due semidei però patiranno tanti dolori. Ognuno di loro, nessuno escluso, verrà fatto patire per affrontare i propri dubbi e le proprie paure, o solo per farlo soffrire e basta. In fin dei conti Gea e compari non sono mica degli psicologi motivazionali!
Ed il loro viaggio subirà non pochi scossoni e deviazioni.
Ma devo dire che qui tutti devono fare i conti con se stessi e coi rapporti con gli altri membri, affrontare anche rancori e dubbi nei rapporti appunto. C'è un livello di maturazione mai visto finora.
Inoltre ci si interroga sul concetto di "bene/male" per la prima volta seriamente. Almeno Annabeth e Percy che, nel Tartaro, dovranno riconsiderare il concetto di "cattivo"(Annabeth qualche dubbio se lo fa venire nella battaglia con Aracne nello scorso volume..). Infatti, alcuni mostri li valuteranno come malvagi, ma avranno modo di verificare che non basta essere mostro per decidere se siamo dalla parte dei buoni o degli antagonisti e che esistono le sfumature, zona che crea crisi perchè se non c'è la distinzione è un casino. Di più, che anche noi buoni non lo siamo al 100% e convinti delle nostre azioni, come i "cattivi", possiamo essere egoisti, quasi crudeli.
 La serie resta per ragazzi, ma un lettore giovane non potrà non notare il duro percorso interiore e di gruppo che i personaggi compiranno. Fanno quasi dire "sono orgogliosa di voi", se non che poi rischierei di dover andare davvero dallo psicologo!
Adesso non resta che buttarsi su "Il sangue dell'Olimpo, ultimo volume di questa serie che vede i semidei combattere contro Gea!


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