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28/03/17

Recensione di I dolori del giovane Werther di Wolfgang

Trama: La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall'inizio che non è libera, perchè legata ad Albert. "Stia attento a non innamorarsene", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile.

Werther è assolutamente un libro scandalo per i tempi. Senza dubbio antiaristocratico, ma anche antiborghese, il caposaldo del movimento Sturm und Drang, tedesco, dove nascono nuovi ideali, si disprezzano le convenzioni, i nobili e anche gli arricchiti. 
Utilizza una scrittura scandalosa per l'epoca attraverso frasi interrotte anzichè schematiche e costruite, il linguaggio è assai più libero, sovversivo.
I fatti inoltre sono ispirati alla realtà e nella fattispecie alla sua esperienza ed a quella di conoscenti.
All'epoca sono state redatte molte edizioni sulla falsariga o in senso celebrativo, immaginando alternative delle vicende o moralistiche e per lo più redatte dalla Chiesa contro questo giovane scellerato e deviatore. In Italia infatti la storia arriva, ma le copie sono state acquistate dalla curia e bruciate. E comunque la nostra abitudine di errare le traduzioni è storica, l'Italia ce l'ha nel sangue! Abbiamo tradotto il titolo come "Werther" oppure "Gli affanni del giovane Werther". La cosa devo dire che mi angoscia!
Il protagonista, Werther, è la summa di Goethe e di Jerusalem, giovane di sua conoscenza che fece una tragica fine. E' assolutamente rivoluzionario, ma in maniera mancata. Infatti lui non agisce eppure col suo spirito riuscirebbe senz'altro. La sua storia inizia allontanandosi dalla strada segnata per un giovane di buoni natali come lui. Si stabilisce a Walheim e conosce Lotte. Tutti gli consigliano di non innamorarsi perchè già promessa, ma succede lo stesso.
Werther è un giovane affascinante ed appassionato, segue l'istinto e rifugge le convenzioni. Certo, rimugina un sacco e lo vediamo attraverso le sue lettere all'amico Guglielmo e le poche a Lotte.
Si accorge dell'interesse della ragazza, ma anzichè farla capitolare, fa finta di nulla e poi finisce male (ma non ripeto l'errore dell'introduzione di spoilerare il finale; l'hanno fatto a fini accademici, ma per una volta che sono diligente mi rovinano la sorpresa!).
Ama ed è amato dai bambini (ulteriore aggancio per lui visto che Lotte è piena di fratelli cui deve fare da madre, ma lui è onesto e non approfitta) ed ha molte idee assolutamente stravaganti per l'epoca.
Ad esempio giustifica ed appoggia il suicidio anche se con argomentazioni molto campate in aria. Oppure afferma che il malumore è un vizio. Parzialmente c'è una gran verità, ma ci si accalora talmente che la definirei un'esagerazione. Si inalbera quando i nobili non gradiscono la sua presenza nel giorno di ricevimento di un amico conte e lo ribadisce. 
Non è un romanzo che fa palpitare, accade anche assai poco. Ma è anche vero che è un classico e scritto ed ambientato a fine '700. Ha comunque un'ottima introduzione e la storia è gradevole e considerando il contesto davvero sovversiva. Per certi aspetti lo è ancora oggi.


1 commento:

  1. Ciao, complimenti per il blog.
    Mi sono unita ai tuoi lettori fissi, se ti va di ricambiare ti aspetto con piacere.
    http://vivereromance.blogspot.it/

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