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23/02/17

Recensione di Percy Jackson e la Battaglia del Labirinto

Trama: La guerra tra gli dei dell'Olimpo e i Titani è alle porte, e ancora una volta il Campo Mezzosangue è in pericolo: gira voce che Luke e il suo esercito siano a un passo dall'invasione. E se i confini del Campo non fossero sicuri come una volta? Per difendersi, Percy, Annabeth e Grover devono addentrarsi nel Labirinto di Dedalo, cbe forse nasconde una via d'accesso al Campo. Un tempo a Creta e ora nel sottosuolo nordamericano, il Labirinto è un mondo sotterraneo che nasconde pericoli e insidie indicibili, e gli insegnamenti di Quintus, il nuovo istruttore di tecniche da combattimento, si rivelano preziosissimi. Percy e i suoi amici lotteranno con nemici sempre più potenti e terrificanti, scopriranno la verità sulla scomparsa del dio Pan e dovranno scontrarsi con il terribile segreto custodito da Crono. L'ultima sfida ha inizio... e questo è solo la prima delle battaglie.

Siamo arrivati al quarto volume della serie e le cose iniziano a farsi parecchio interessanti. 
Nello scorso volume avevamo lasciato Percy che lascia fuggire Nico di Angelo, arrabbiato con lui perchè crede sia il responsabile della sorella Bianca, per proteggere il suo segreto di essere figlio di Ade e non peggiorare ulteriormente la situazione relativa alla profezia che riguarda un giovane semidio prossimo ai sedici anni e figlio di uno dei tre Dèi maggiori. Ancora una volta riescono a difendersi dalla minaccia di Crono, ma non per molto. Lo scontro è soltanto rimandato.
Questa volta incontriamo il nostro eroe alla giornata di orientamento presso la scuola diretta dal fidanzato della madre e dopo si aspetterebbe di andare ad un appuntamento con Annabeth. Ma le cose non vanno come dovrebbero, Percy viene attaccato da delle empuse (antenate dei vampiri) ed i due si trovano costretti a far ritorno al Campo Mezzosangue, in preparazione al conflitto imminente. Lì troveranno anche Grover giudicato dagli Anziani Satiri, i quali lo ritegono un irriverente per aver detto che "sente" Pan e gli affideranno solo un'altra settimana per trovarlo.
Nel frattempo si staglia all'orizzonte un unico piano: Luke vuole entrare al campo mezzosangue con il suo battaglione da un ingresso del Labirinto di Dedalo che dà dentro il campo, ma prima deve procurarsi "Il filo di Arianna", altrimenti è impossibile orientarsi nel Labirinto. Percy ne viene a conoscenza e quindi c'è solo una soluzione. Annabeth andrà in missione con Percy, Grover e Rachel, umana conosciuta da Percy dotata della Vista (con lei i trucchetti per nascondere l'esistenza di mostri e semidei non funzionano) e quindi unica garanzia di non perdersi, nonostante io senta che Annabeth sia molto tentata di farla fuori (mica per gelosia, eh!). L'obiettivo è fermare Luke e rintracciare Pan che si immagina nascosto nel sottosuolo.
Di cose ne succedono di tutte i colori (ad esempio la verità sull'identità di Quintus, mezzosangue e nuovo istruttore del campo) e non c'è un attimo di tregua fino alla fine.
Vedo che i personaggi sono meglio caratterizzati. L'autore si sforza si farci vedere i loro miglioramenti, le difficoltà, cosa li porta a determinate scelte. C'è un percorso di crescita. Il tutto intrecciato in una trama che, per quanto fanciullesca, regge ed è ben intessuta. La storia si srotola davanti a noi in maniera equilibrata e con un ritmo incalzante, nonchè con una scrittura "easy" ed un costante riferimento ai miti per cultura e per invogliare il lettore.
Ad esempio, parlando del percorso dei personaggi, Grover diventa sempre più sicuro di sè ed impara a collaborare col fratellastro di Percy, Tyson il ciclope, che istintivamente odia. Annabeth deve venire a capo con i propri difetti (principalmente la troppa sicurezza in sè) e la propria gelosia. Nico, perchè lo incontreremo ancora, dovrò elaborare il lutto ed imparare a gestire la rabbia, a riconoscere i propri errori. Scopriremo un'inedita Clarisse, figlia di Ares ed antagonista di Percy, devota a chi è caro, pur senza perdere la scontrosità. Percy ovviamente è fuori classe perchè è l'eroe in prima linea. Scontato che vada sempre avanti, si può dire, con il solito finale "americano" e rocambolesco. 
Adesso non resta che leggere dello scontro finale!

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