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28/04/14

Il circolo letterario # 40 - Recensione di La capoclan di Anna Grieco

Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.

Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.

Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.

Trama: Diviso in due fasi distinte, nei primi due capitoli la protagonista, Johanna, pentatleta italo-scozzese, si presenta come una qualsiasi ragazza moderna, con sogni e ambizioni. Ogni prospettiva cambia per lei quando parte per la Scozia, in visita all’adorata nonna. Lì il suo destino, preannunciato da sogni ricorrenti, si compie.
Nel corso di un’eclissi di sole nei pressi dell’ara celtica di Clava Cairns, a Inverness, Johanna viene risucchiata all’interno di un cerchio di pietre di antichità immemorabile, ritrovandosi catapultata indietro nel tempo di circa otto secoli, precisamente nel 1204. Soccorsa da Sir Nigel, un nobile cavaliere inglese, si ritrova oggetto delle mire oscure di Sir William De Burgh, tirapiedi di Giovanni Senza Terra.
Dopo una serie di rocamboleschi colpi di scena sarà costretta a fuggire, accompagnata da Elizabeth, sorella del suo salvatore. Quando ormai pare che la resa sia inevitabile, l’intervento di un manipolo di guerrieri scozzesi, guidati da Colin Mackenzie, evita loro la cattura. Quando gli occhi violetti di Johanna si posano sul possente guerriero che le sta dinanzi, lo stesso uomo che per tante notti ha popolato i suoi sogni, è il suo cuore a venire preso in trappola. Tra loro è subito invincibile attrazione, ma l’orgoglio e la cocciutaggine di entrambi diviene motivo di violenti scontri di personalità che sfociano inevitabilmente in una sfrenata passione.
Tra le mura di pietra di antichi castelli si dipanano le vicende di un amore avvincente e tumultuoso, un amore deciso dal Fato, un amore oltre il tempo…
Johanna è una normale studentessa universitaria con la passione per gli sport olimpionici, cui tra l'altro da evidenti manifestazioni alle Olimpiadi. Durante un viaggio dalla nonna scozzese si trova catapultata nel passato, nelle terre e nelle storie in cui avrebbe dovuto vivere la sua antenata. All'inizio non capisce dove sia finita e crede che coloro che incontra siano degli uomini in maschera. Quando la verità le si paleserà scatterà il panico ed il timore di non poter tornare indietro. Per fortuna viene soccorsa da Sir Nigel e stringe amicizia con la sorella Elizabeth. I guai però non sono finiti...Giovanni Senza Terra, si invaghisce della bella ragazza che gli nasconde le sue origini scozzesi. La situazione precitpita e le due ragazze sono costrette alla fuga e tratte in salvo dal capo del clan scozzese MacKenzie, Colin.
Johanna e Colin si scontreranno spesso, ma sotto il magma si nasconde una forte passione che loro ostacolano nella sua manifestazione.
Il volume è scorrevole benchè discretamente prevedibile. La storia però si legge velocemente ed appassiona il lettore che vuol capire cosa succederà e come Johanna si sbroglierà dalle situazioni in cui si immischia. Di sicuro è divertente leggere di una donna moderna catapultata nel passato e che sconvolge tutti col suo carattere focoso e ribelle, consapevole di essere sempre ad un passo dal farsi ammazzare in questo modo!
Mi sarebbe piaciuto essere più coinvolta negli ambiti storici, ma forse il brodo si sarebbe allungato troppo.
Il finale però è atipico nel suo genere e vale la pena vedere coi propri occhi come termina la storia.

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