Pagine

16/02/14

Il circolo letterario #26 - Io, Liam di Antonella Albano

Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.

Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.


Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.

Trama: Liam viene da lontano, dall'Irlanda del VII secolo d. C. ed è destinato a una vita innaturalmente lunga. Elisa è una giovane donna moderna, che vive un vuoto colmabile solo dal suo amore per il canto. Nella vita di Liam sembra esserci posto unicamente per la vendetta e il sangue; una promessa, però, fatta a Cathal, suo amico fraterno, lo accompagnerà lungo i secoli, fino a che il cerchio non si chiuderà una volta per tutte. Il suo progetto verrà sconvolto proprio dall'incontro con Elisa, e da un nemico implacabile che minaccia tutto ciò che imprevedibilmente è giunto ad amare. Mantenere un basso profilo, non indulgere all'amore o all'odio, era stato fondamentale, ma non ci era sempre riuscito. Si era nascosto in posti impervi anche umanamente, cambiando luogo ogni volta che la sua perdurante giovane età veniva notata. Si era illuso che la vita potesse avere un senso ma aveva finito per lavarsi via dal cuore ogni sentimento profondo. E proprio ora qualcuno veniva a togliergli le ragnatele dall'anima.

Ho iniziato questa lettura piena di aspettative (soprattutto relative alla storia di Liam, subendo il fascino dell'antica Scozia) ma sono state tutte puntualmente deluse!
Certo, sapevo che si trattava di una storia di vampiri e che non avrei trovato il Santo Graal però i personaggi non mi sono entrati dentro e la storia l'ho trovata prevedibilissima (assai raro per me che mi faccio portare dove ogni autore vuole!).
Troviamo questo vampiro millenario,Liam, calcare il suolo italiano ed insegnare all'università assieme ad un suo simile per motivi solo a lui noti e l'avvicinarsi alla giovane ed introversa Elisa, profonda ragazza che vive per il canto. Inutile dire che la passione non doveva nascere e che la storia si basa sul pericolo, soprattutto quando questo pericolo si palesa sotto forma di nemico invisibile. Ovviamente bisogna nascondere la natura di lui alle amiche di Elisa già sospettose.
Ho trovato un pò pesante la costante presenza della religione. Ci può però stare poichè è storica la lotta della Chiesa contro il Maligno di cui i vampiri sono un'emanazione con la loro vita innaturalmente lunga e la loro dieta disumana, l'inclinazione alla perversione.
Il finale l'ho trovato tirato per i capelli, troppo mistico.
Mi spiace non aver trovato appigli positivi ma, semplicemente, questa storia non ha fatto per me.

Nessun commento:

Posta un commento