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08/10/13

Recensione Il fascino del vampiro di Alaya Johnson


Trama: Zephyr Hollis insegna in una scuola serale per ragazzi diffi cili del Lower East Side. Ma girare per le strade di New York a quell’ora può essere pericoloso, e Zephyr, che è fi glia di un famoso cacciatore di vampiri, lo sa bene: sotto il cappotto nasconde un coltello a serramanico per proteggersi dalle creature della notte… Quando uno studente, il misterioso e pallido Amir, le chiede di aiutarlo a far fuori un vampiro, un noto boss della mafi a che terrorizza New York, lei accetta, pronta a battersi per una nobile causa. Ma presto le cose precipiteranno in una rocambolesca avventura: Zephyr si ritroverà alle prese con un bambino dalla voce angelica che è in realtà un criminale, e con una banda di vampiri che fa uso di una nuova droga al gusto di sangue. E come se non bastasse, deve cercare di resistere al fascino di Amir. Un fascino tenebroso che di umano non ha proprio nulla…

Lettura controversa e che ancora sto decidendo di capire se mi è piaciuta o meno! Ho preso ll fascino del
vampiro in scambio per provare un genere familiare ma riedito in maniera del tutto diversa.
Alle prime 40 pagine ero seriamente combattuta se metterlo da parte oppure no...
Per quanto io non disprezzassi la protagonista che anzi merita , se escludiamo il suo lato altruista al limite del sadomasochismo. Infatti è una delle poche ragazze che ha il coraggio di affrontare le conseguenze delle proprie scelte ed azioni, che crede in fermi e difficili ideali di giustizia, altruismo e carità e che se la cava sempre da sola da perfetta donna indipendente, cosa strana negli anni '20 a New York.
All'inizio mi ha lasciata molto molto perplessa l'ambientazione. Mi aspettavo un vero 1920 con i crismi storici basilari e dei vampiri normali che si distinguevano  in questo contesto di primi del secolo. Volevo più storia.
Ben presto però sono entrata nella logica del libro ovvero costruire un universo in cui i vampiri sono parte del costrutto sociale in maniera disparata. La società umana è costretta a convivere con i vampiri e con le creature più varie definite Altri in un clima molto teso e pieno di razzismo. Il problema è che qui siamo praticamente in una modalità di vita che si rifà molto allo schiavismo che tanto andava nel Sud degli Usa. Infatti o si è vampiri vecchi e ben inseriti nella società oppure si è come tanti Altri che , per legge, sono sfruttati all'inverosimile e che spesso vivono in condizioni di massimo degrado. Come tre quarti della città del resto.
Zephyr Hollis, figlia del più celebre cacciatore di demoni del Montana, si ribella all'autorità paterna per difendere i diritti dei vampiri e degli Altri e di ogni disadattato sociale sia con volontariato e circoli che con la sua attività di insegnante per vampiri ed Altri analfabeti e sempre in sella alla sua sgangherata biciletta.
Una sera , andando a lezione, salva un bambino morso da vampiri che sta per trasformarsi nonostante sia passabile di denuncia ( i minori di sedici anni morsi vengono uccisi perchè pericolosi ed imprevedibili) aiutata da Amir, suo studente che Zephyr ritiene troppo ricco e benestante per venire alle sue lezioni. Lui la aiuta a condizione che lei, dietro retribuzione, gli faccia un servizio: ovvero trovare Rinaldo, potente boss vampiro della malavita per poi lasciarglielo uccidere in seguito ad un conto in sospeso.
Il rapporto tra Zephyr ed Amir sarà scoppiettante e pieno di brio e non puramente lavorativo...ma nemmeno puramente amoroso. In ogni caso Amir si rivelerà pieno di sorprese ed un Altro davvero speciale.
Le vicende si susseguono ad un ritmo rapido ma al contempo descrittivo in un groviglio di eventi che troverà sfogo in un incredibile ed aperto finale. Alcuni punti chiave li avevo già intuiti e poi mi sono stati confermati, ma ciò non toglie che la Johnson sia un'abile narratrice assai poco ripetitiva e piena di ingegno capace di deliziare il lettore con le sue trovate e colpi di scena.
In pratica abbiamo letto una storia alla Blade ambientata nello scorso secolo in maniera realistica e costruttiva nonostante all'inizio si possa storcere il naso a causa dell'eccessiva diversità narrativa cui ci si abitua o che costringe ad abbandonare il libro.
In sintesi non era il libro che mi aspettavo e non so se mi è piaciuto, ma che mi abbia intrigato è già buona cosa e quindi consiglio a tutti di darvi una possibilità!

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