Trama: Londra, 1888. Annabel Lovelace è cresciuta nel cimitero di
Highgate, e non conosce nulla al di fuori delle sue alte mura.
Abbandonata a soli quattro anni dalla madre, ha come unico affetto la
cara zia Heather. Senza di lei non potrebbe affrontare il terribile zio
Tom, custode del cimitero. A sei anni, dopo aver sofferto di cuore sin
dal primo anno di vita, il medico di famiglia le prescrive una medicina
che dovrà accompagnarla per sempre... Sei gocce di digitale purpurea per
mantenerla in vita, sei gocce rosse come il sangue che la strapperanno
alla morte. Insieme alle preziose gocce, arriverà per Annabel una
sorpresa sconvolgente, che marcherà la sua esistenza fino alla fine dei
suoi giorni: è in grado di comunicare con l'aldilà, di dare voce a
coloro che l'hanno persa per sempre. Ed è in questa sensazione di
incredulità che Annabel sentirà che il suo cuore malato riuscirà a
riempirsi di vero amore se solo potesse capire chi è quell'uomo che
perseguita i suoi sogni.
Credo che Eterna sia una delle mie migliori letture dell'estate 2013.
Avevo
già delle alte aspettative che fortunatamente non sono stata deluse.
Per buona parte della prima e seconda parte però temevo in una
delusione. Per quanto il romanzo mi prendesse mi domandavo a che fine
leggessi questa storia piena di descrizioni e che parte così dal
principio della vita della protagonista.
Conosciamo
infatti Annabel quando è uno scricciolo malaticcio di quattro anni,
abbandonata dalla madre prostituta, Rosalie, al fratello Tom Lovelace ed
alla moglie Heather presso la loro abitazione del cimitero di cui Tom è
il custode. La vita per lei non è facile dal principio. Affetta da una
grave malattia al cuore deve prendere ogni giorno sei gocce di
digitalina, orribile medicina color del sangue, in grado di far
circolare abbastanza sangue nel suo organismo inefficiente. Ancora
peggio che viva come un animale, con una bara al posto del letto e che
suo zio la tratti come un enorme peso. Fino a che lei non lo rende
ridicolo in un affare di buona rendita, in cui lo zio però deve
riconoscere che Annabel non ha mai mentito. Da che la madre è
morta,probabilmente tramite Lo Squartatore, vede i fantasmi e Tom vi
vede ottime fonti di guadagno tanto che la situazione di Annabel
migliore notevolmente.
Purtroppo anche il peggio deve arrivare e
ad un certo punto Tom ed Annabel vengono ad i ferricorti. Lei non ha mai
voluto imbrogliare nessuno col suo mestiere onesto mentre poco fa hanno
fatto una pessima figura con i Willougby, facoltosa famiglia londinese,
la cui matriarca Emily vuole sapere come ritrovare Cecil, figlio
sperduto e presuntamente morto. Purtroppo il ragazzo non è morto quindi
Annabel non riesce a contattarlo iniziando una furiosa lite coi nobili.
Allora Tom perderà la pazienza e, andati via gli ospiti, redarguisce la
ragazza e cerca di approfittarne sessualmente. Per fortuna arriva
Heather e, dopo una padellata a Tom ed una rocambolesca fuga in cui le
aiutò colui che per noi diverrà il “Cavaliere Senza Nome”, Heather ed
Annabel fuggono a Londra, ricominciano da capo e la protagonista si rifa
una vita come medium addirittura ritrovando lo spirito che la aiutò a
fuggire dal cimitero di Highgate in occasione del suo secondo incontro
con i Willoughby ignari, escluso il nipote Nathan, di chi lei sia. Per
poco.
Peccato che il passato non rimanga sepolto e che vecchi
scheletri si ributtino sulla via di Annabel, che non può godersi un po'
di gioia in pace, dando inizio ad una serie di intricatissimi eventi che
ci
porteranno ad un insolito finale.
Il fatto poi che il
libro sia autoconclusivo me lo rende ancora più simpatico. Nessun
seguito improbabile ed una storia perfetta benchè non sia il classico
finale e soprattutto senza un happy e diabetico ending.
Già
il solo stile di scrittura vale il libro....Descrittivo ed evocativo,
pieno di dettagli da rendere perfettamente giustizia alla Londra
Vittoriana abitata da Jack Lo Squartatore ed altri squilibrati di vario
calibro e “infestata” da spiritiste e medium in un periodo in cui
l'occoluto “andava forte”.
I personaggi, vivi e morti, sono molto
ben caratterizzati e curati; sappiamo sempre con chi abbiamo a che fare
ed abbiamo modo, di volta in volta, di apprezzarlo o meno a seconda
della situazione e della personalità.
La prima parte del romanzo
però mi lasciava perplessa. La storia era bella, ben narrata ma troppo
lineare e prevedibile, colpi di scena limitati. Sarà poco dopo la metà
che i nodi iniziano ad ammassarsi per avvicinarsi ad un concatenamento
di eventi che scioglie il bandolo della matassa in un ritmo così
incalzante e pieno di suspence da risultare incantevole e doloroso al
contempo.
Proveremo più volte confusione, rabbia, gioia,
felicità, soddisfazione e cambieremo di volta in volta idea benchè
un'idea generale si profili all'orizzonte.
Conosceremo bene anche
il mondo dei morti che non riposano in pace perchè hanno lasciato
questo mondo in maniera troppo traumatica e che hanno bisogni di una
medium per potersi riappacificare o chiarire qualcosa ai propri cari.
Finchè non vi riusciranno saranno destinati a rimanere qui o nel limbo
detto “Asfodelo” anziché passare subito dall'Altro Lato come chi muore
in pace. Anche se , cari lettori, se sentirete freddo e non ve n'è
motivo è facile che un fantasma sia vicino a voi.
Benchè molto vi
sia di fantasia, la Londra Vittoriana rende abbastanza bene l'idea in
cui la donna (come sempre ) debba essere priva di cervello e l'uomo
libero di fare ciò che vuole anche se i primi movimenti femministi
vedono luce. Le informazioni storiche circa Jack Lo Squartatore sono
fondate. Ho controllato e la descrizione delle cinque vittime (sempre
che non fossero di più) sono proprio così cruente. Ad eccezione di
Rosalie, madre di Annabel, che è inserita ad effetto scenico e che verrà
comunque spiegata. Chi vive di stenti viene ben rappresentato sia
tramite l'infanzia di Annabel sia attraverso una particolare visita che,
in lettura, recheremo a Whitechapel, quartiere degradato di Londra dove
vivono mentecatti di ogniddove e luogo dove i gentiluomini vanno a
trovare belle “facili donne” e qualche fumatina d'oppio. Anche Highgate
èun luogo realmente esistito. Mentre la dinastia Rosenfield, che sarà
importantissima in corso di lettura (vi fa parte il Cavaliere Senza
Nome) suppongo sia inventata non avendo trovato fonti a riguardo. Ebbene
sì, il mio fan-girlismo, a fine lettura, mi ha condotta a compiere un
paio di ricerchine lampo per verificare quanto di consistente e reale
questo gioiellino mi avesse offerto.
Mi sono goduta “Eterna”
nonostante un po' di rammarico per il finale “adulto” che non prevede
zucchero e fuochi d'artificio, ma una cruda realtà e il chiudersi di un
cerchio che non poteva rimanere incompiuto. Non potevo chiedere di
meglio da questo libro e da questa scrittrice.
Si capisce che il mio è un invito alla lettura? ;-)
Questa è l'ultima lettura della Review War cui purtroppo non ho contribuito tantissimo!
Questa è l'ultima lettura della Review War cui purtroppo non ho contribuito tantissimo!
a me non è piaciuto proprio..avrei preferito venisse sviluppato in altro modo...
RispondiEliminaProbabilmente tutto dipende dai gusti del lettore ;-) A te sarebbe piaciuto più succo a livello storico e mistery e a me il lato romantico ha conquistata tanto!
Elimina