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02/09/13

Recensione di Inferno - Canti delle Terre Divise di Francesco Gungui

Trama: Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'Inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi: gli ingranaggi infernali si stringono senza pietà attorno ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno: scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli... Il primo romanzo di una trilogia fantasy.

Ero partita con l'idea che questo romanzo mi sarebbe piaciuto e per fortuna non ho sbagliato come succede con romanzi recenti che promettono faville e poi non le mantengono. Effettivamente però non è che questo romanzo sia stato iperpubblicizzato o osannato, per intenderci.

La storia che ci viene regalata parla di un ragazzo ed una ragazza un pò alla Montecchi e Capuleti in una società tipo Russia comunista della seconda guerra mondiale per un riferimento letterario e storico.
Lei si chiama Maj Shobert ed è figlia di un Oligarca e vive in Paradiso. In pratica è una delle poche privilegiate al mondo a vivere in un luogo paradisiaco e circondata da ogni comfort mentre quasi tutta la popolazione civile si divide tra la città di Europa in cui si cerca di sopravvivere nell'insicurezza e nella povertà e l'Inferno, la grande prigione in mezzo al mare ricalcata sull'Inferno di Dante Alighieri dove le pene non sono morbide e pochi sono ancora vivi finita la condanna che non sempre è meritata.
Infatti in questo mondo lontano eppure vicino la vita è ingiusta. Il potere è in mano ai quattro Oligarchi e ai loro sottoposti e fanno di tutto per mantenere in Europa un clima di terrore ed ubbidienza soprattutto mostrando al popolo le immagini di quel che succede a Inferno nei vari cerchi. Solo in Paradiso non si sa nulla e si vive nella bambagia. La vita di Maj è stata perfetta fino a che non conosce Alec, un lavorante di Europa che va a lavorare presso la famiglia Shobert e che rende la vita della ragazza piena.
Inizialmente lui non la vuole neanche vedere ma presto le parla e si scoprono attratti. Lui le fa vedere che il Paradiso non è perfetto e desiderabile e lei apre la mente. Peccato che l'Oligarchia riesca a mettersi in mezzo ed a rovinare la loro vita, rispendendo lui a Europa e lei in prigione con una falsa condanna.
Quando Alec lo scoprirà farà di tutto per entrare ad Inferno, trovarla e portarla in salvo tramite una mappa per evadere di cui è venuto a conoscenza e di cui suo padre ne pare il responsabile...Un padre che ha osato sfidare l'Oligarchia come lui ora sta facendo.
Vediamo così l'Inferno e come renda animali perfino le persone più nobili e pure e si capisce bene come chi non riesca a essere forte venga abbattuto senza alcuna pietà. Sembra di essere nella preistoria...SI colpisce il debole o la preda, si prende il necessario e si sottosta a basilari baratti senza garanzia che vengano rispettati.
Il peggio è che vengono spediti qui anche innocenti piuttosto scomodi.
Sia Alec che Maj dovranno crescere, maturare, perfino calpestare se stessi nel tentativo di sopravvivere scoprendo molto di loro che anche loro stessi ignoravano.
Anche qui poi, come in ogni epoca storica, i ribelli non mancano e cercheranno di ostacolare il potere. Anche se una verità del libro è inconfutabile..Senza paura non c'è il potere. Questo è un lascito storico vero ancora oggi.

Ho trovato questo libro veramente innovativo e ben scritto, capace di donare emozioni e pensieri. Benchè la storia che pare iniziare tra Alec e Maj sia lampo e solo un grande innamoramento giustifica la missione di Alec, i sentimenti dei ragazzi sono le colonne portanti del libro. Si parla dell'amore come di un sentimento che ci rende capaci perfino di abbattere le montagne e forse è davvero così' ma gli esseri umani sono troppo stupidi per capirlo.
Veniamo invitati a farci domande, domande che in passato o in ogni regime possono voler dire morte per chi osa porsele. Oggigiorno invece è difficilissimo che ci si chieda il perchè di qualcosa. Almeno qui dove una volta che si può uscire nel weekend a fare baldoria ed avere la tv ogni ora  la base della vita. Ci comportiamo come se fossimo abitanti del Paradiso quando tutto potrebbe venirci rubato da un momento all'altro, trasformandoci in dannati. Ed alcune persone lo stanno sperimentando in prima persona perdendo casa o/e lavoro in un periodo storico dove a livello economico pochi sono al sicuro. E siamo critici nei confronti di chi non ha fortuna come se fosse solo colpa sua.
Vediamo poi come viene punito duramente anche solo che pensa di ribellarsi al regime. E qui il controllo è forte perchè non ci sono solo telecamere e microspie ma direttamente  anime impiantate nel petto delle persone per monitorarle vita natural durante. Ecco che è chiaro come ogni ribellione riesca a venire sedata subito anche se si tratta di amore adolescenziale che può divenire simbolo di rivolta in un mondo dove anche lo sguardo sbagliato può fare molto.
I colpi di scena sono dosati , la scrittura piacevolissima e dettagliata senza risultare pesante e si scivola verso un finale che potrebbe essere autoconclusivo ed abbastanza soddisfacente se non fosse che le basi per il seguito del secondo volume della trilogia siano chiarissime.
Un'opera originale che si colloca bene nel ramo distopico, adatta a lettori di varie età in cerca d'amore e passione come di riflessioni.

"Non mi accorgerò che non sei bravo, nemmeno io lo sono."

"...poi ho pensato che se non ti avessi trovato ti avrei cercato ancora, e se fossi morta sarei morto anch'io."

2 commenti:

  1. un'altro nella lista infinita delle letture...devo leggerlo..felice di leggere che non smentisce le attese

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    1. Lista infinita ? Di che parli? Quella cosa che non entra più neanche in casa da quanto è chilometrica???????????;-P

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