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10/01/13

Recensione de Il maestro degli inganni di Miki Monticelli





Termina con Il maestro degli Inganni la trilogia della Scacchiera. Un ultimo volume che rende onore a tutta la saga.

ATTENZIONE SPOILER per chi non abbia letto il precedente volume
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Ryan è stato costretto a passare dalla parte dell'Ingannatore che, con un trucco, riesce ad impiantargli una scheggia di Vite d'Oro, la pianta che quest'ultimo utilizza per controllare i suoi servi. La pianta crescerà e questo implica il controllo del nemico sul Guerriero di Fuoco.
L'esito della scorsa battaglia è stato rovinoso. Milla è salva, ma Deria, il capitano della città volante Din è morta infliggendo un terribile dolore a Morten, l'Arciere d'Acqua. Ryan, uccidendo Arve, il luogotenente del Tempo dell'Ingannatore, ne prende parte del potere ma viene anche sbalzato lontano dagli amici. Però è proprio per ciò che ha scoperto durante lo scontro che fugge i suoi amici. A causa della Vite che è in lui non si fida più di se stesso. Teme di ferirli e distruggerli, lasciandoli così alla loro sorte a prepararsi a lottare contro l'Ingannatore.
Per questo fa solo ciò che potrebbe fare. Appena si rimette un pò alle Rovine Sommerse, dove c'è la Tomba del Ladro Nero, va in cerca di un appostamento del suo nemico ed entra come suo nuovo servitore. In realtà il piano è farsi accettare, aiutarlo e distruggerlo.
Il primo arroccamento lo trova su una sorta di fortezza nel mare occupata da creature nominate kraken. Ryan non rivela la sua identità. cercherebbero di farlo morto subito. Si propone, si fa ammettere nel gruppo lottando e solo poi rivela chi è. Il comandante di quel luogo, tale Yfre, odia dover ammettere che questi lo abbia sconfitto (o meglio, battuto i suoi uomini), ma non può fare altro che ammetterlo tra le sue fila e metterlo presto al comando.
Qui incontra anche tale Arborea, affezzionata dell'Ingannatore, che cerca di circuirlo ed irretire il suo animo sille profezie che lo vedranno Campione dal lato dell'Isemen, nuovo nome dell'Ingannatore. Costei è inquietante e veramente accecata dall'Isemen, sua luce e la sua vicinanza fa sentire a Ryan che l'influenza della Vite si rafforza. Almeno è odiata da tutti.
Presto il Guerriero si fa una fama tra i suoi uomini. Cresce. Per un certo senso si indurisce, cerca di dimenticare gli amici e diviene una versione più solida del Guerriero che avrebbe sempre dovuto essere. Impara a ragionare, elaborare strategie, divenire spietato, fingere. Quest'ultima parte come la penultima, a fatica, gli riesce piuttosto bene. Impara ad essere kraken ed a servire il suoi più grande nemico. SI disgusta eppure non c'è altro modo ed impara ad apprezzare la gente con cui sta vivendo, i suoi soldati, arrivando alla conclusione che non esiste il bianco o il nero. Apprende inoltre a servirsi di tutte le potenzialità del fuoco.
Un lampo di inattesa speranza è dato dall'arrivo del Lanciere di Terra sulla Scacchiera.
L'Ultima Battaglia è vicina.

Il volume ultimo è..semplicemente è. Perfetta prosecuzione del precedente tomo. Diventa però più cruento, essenziale, concreto, oscuro. Chi vive in questo mondo o si adatta al cambiamento o soccombe. Nessuna delicatezza o favoritismo.

Ogni personaggio affronterà i propri demoni inteoriori ed apprenderà duri insegnamenti. Nessuno è escluso. Morten affronterà il dolore della perdita e la necessità di riprendersi per poter guidare i suoi uomini con sicurezza. Milla non si rassegnerà alla perdita di Ryan che per lei è ancora vivo dimostrando la sua tipica determinazione. Ryan più di tutti perderà, trasformando se stesso in un altro uomo.

La narrazione è come sempre fluida, ricca di dettagli. L'unica pecca è che la voce narrante è pressochè al 95% solo di Ryan, quando sarebbe interessante sentire a tratti le voci altrui. Anche se in questo volume è chiaro il perchè di questa scelta. La storia si concentra su di lui. Ed amo il suo sarcasmo ed il suo pessimismo! Sempre nei momenti e luoghi meno opportuni!

Mi piace come è reso il sentimento. Non strappalacrime eppure non meno intenso. C'è senso dell'onore e del rispetto. I gesti potranno sembrare misurati, ma dietro c'è un mondo di significati davvero enormi rispetto alle apparenze. Un abbraccio fugace a indicare il non volersi lasciare troppo andare ma che indichi il legame, ad esempio. E ciò vale anche per la copertura del guerriero. Questi deve fingere di essere dalla parte del nemico e sa che ogni sua mossa è analizzata, molto più di come lui analizzerà le mosse altrui. Ed avere Tere, luogotente del Terrore, spesso vicino, è una grande sfida. Tutto è una scommessa.

Il finale è il più degno che potesse essere immaginato per la storia. Chiaramente ci sarà battaglia, ci saranno perdite. Proprio per questo il viaggio di formazione è giunto al termine, pronto a lasciare il campo agli insegnamenti appresi, alla legge delle probabilità ed alle scoperte che possono ribaltare tutto, al destino della Scacchiera che dipende dall'ultima battaglia e che tutto cambierà. Vi assicuro che i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo. A metà come alla fine. Non si può dire che ci sia il rischio noia.

Una trilogia da ricordare. Insomma...Tutto è cominciato con "La Scacchiera Nera" ed è un peccato mettere la parola fine, anche se è d'obbligo a tutte le saghe degne di essere ricordate.




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