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12/12/12

Recensione di Seraphina di Rachel Hartman


Seraphina è il romanzo d'esordio di R. Hartman, autrice che ci fa conoscere un universo popolato da draghi un pò innovativo rispetto al panorama che ci circonda.
Ci troviamo infatti nel regno di Goredd, 40 anni dopo la pace che sancì la fine delle ostilità tra draghi ed umani. Anzi, i draghi assunsero forma umana e si mescolarono in mezzo alla popolazione, benchè sempre riconoscibili sia a causa del loro modo di essere goffi nei panni umani sia per le campanelle che devono portare come segno di riconoscimento.
Qui vive Seraphina Dombegh, giovane e talentuosa musicista, appena assunta a corte come assistente di Viridius, il compositore del castello. Qui si sta facendo una vita, ma lei purtroppo cerca di sfuggirvi in tutti i modi. Cerca di coprire il suo segreto ovvero essere una mezzosangue, risultato dell'unione tra il padre umano e la madre drago, Claude e Linn. Quest'ultima nascose la sua natura al marito sino al parto.
Inoltre, la recente morte del Principe Rufus, ritrovato nel bosco privo di testa, fa pensare all'intervento di un drago e ciò sarebbe diretta violazione del trattato di Comonot, a origine della pace, che a breve vede la celebrazione del suo quarantesimo anno. Infatti, l'omicidio capita molto a sproposito e pare che voglia minare l'intesa tra i due popoli.


A corte nessuno sospetta della vera natura di Seraphina, cosa di cui sia lei che il padre temono gli eventuali esiti. A complicare le vicende, l'interessamento della ragazza alle indagini che la vedono scontrarsi con Lucian Kiggs, capitano della guardia nonchè futuro erede al trono in qualità di promesso sposo della Principessa Glisselda, questa allieva di Seraphina. Il giovane sembra attratto da Phina, la quale cercherà in ogni modo di soffocare il sentimento. Non c'è posto per quelle come lei.
Ad aiutare la ragazza spesso troviamo lo zio Orma, il fratello della madre. Questi cerca di essere distaccato nei suoi confronti. Non è normale che un drago si affezioni ad un umano ne che provi forti emozioni. In più è da anni sorvegliato dall'organo dei Censori, draghi scelti posti al ruolo di guardiani dello stato emotivo dei draghi che, se compromesso, prevede la dissezione del cervello ovvero l'asportazione dei ricordi.
La storia si sviluppa bene. Conosciamo la corte, la sua routine e quella della protagonista di cui seguiamo gli svolgimenti emotivi. E qui viene il bello. Da che, anni prima, diviene consapevole della sua vera natura, continua ad avere visioni legate alla "scatola dei ricordi" che le lasciò sua madre in eredità nella mente. Cosa poco gradevole, in quanto la porta a svenire e stare male. Allora Orma le ha insegnato a tenere la testa in ard (in ordine ) come fanno i draghi. Così la ragazza ogni volta che si corica si reca nel suo giardino mentale e riordina tutte le creature che lo popolano e che assieme allo scrigno dei ricordi sono causa di visioni e malesseri. La vera sorpresa sarà che quelle creature non sono quel che sembrano ma questa è un'altra storia che potrebbe rovinarvi il finale se scoperta in anticipo.
Le indagini vanno avanti anche se è difficile a Phina e Kiggs farsi prendere sul serio.
FInalmente si mettono sulle tracce del colpevole e la storia sarà un susseguirsi di colpi di scena.
All'inizio questo volume ho fatto fatica ad iniziarlo, troppo descrittivo come molti fantasy classici sono, poi tra lavoro e malattia è scivolato un pò dietro...Però alla fine l'ho finito! 
Ho avuto modo di riflettere che non si deve mai giudicare dalle apparenze ne di cadere vittima degli errori passati tali "La caccia alle streghe". Phina teme qualcosa di simile essendo una mezzosangue e vivendo con un popolo che, benchè la pace viga da 40 anni, odia profondamente i draghi e lo brucerebbe volentieri. E spesso fatti simili avvengono. Persone, come i Figli devoti a Sant'Ogdo, durante le celebrazioni della pace, che aggrediscono giovani draghi che non possono difendersi a causa del trattato pena la violazione. Ricorda molto l'accanimento sui primi cristiani e poi l'accanimento dei cristiani sui cosiddetti eretici o streghe, periodi pessimi per l'umanità.
Però scopriamo anche le meraviglie che può fare un essere vivente verso l'altro o la dedizione verso una passione come musica e danza che da sempre accompagnano l'uomo. 
La fine è senz'altro indicativa di un sequel.
Come fantasy è accurato nella descrizione dei draghi, della loro forma umana (il saarantras) e società , del regno, dei fatti importanti, descrizioni dei luoghi, infarinazioni di religione (cristianesimo più o meno). Anche le vicende ben costruite. Se non fosse stato per il finale, sarebbe stato troppo prevedibile. Ogni poche pagine potevo immagginare o capire come si erano svolti i fatti. Invece ad un certo punto (a metà) tutto si è fatto più scorrevole e ciò mi ha permesso di rivalutare il romanzo.
Consigliato, ma non aspettatevi la massima innovazione del fantasy.

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