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24/11/12

Recensione de Il circo della Notte di Erin Morgenstern


Il circo della notte è stato uno dei casi editoriali di quest'anno che è stato veramente pieno di uscite che sono state a lungo sulla bocca dei media, di internet e dei lettori e continuano a farlo.
Si tratta del caso di questo volume.
Due maghi, Prospero l'Incantatore e Alexander, si sfidano dall'alba dei tempi ed ogni volta vengono presi due allievi per dar vita alla loro sfida. Stavolta è il turno di Celia Bowen, figlia di Prospero, e di Marco Alistair, giovane tratto in salvo da Alexander dal triste destino che gli avrebbe riservato l'orfanotrofio.
Celia giunge in casa di Prospero a sei anni, dopo che la madre è morta senza aver mai smesso di considerare la bambina la "figlia del diavolo". Non che col padre vada molto meglio. Certo le insegna la magia, apprezzando molto le sue innate capacità, ma il suo costante addestramento per la "sfida" è estenuante e spesso umiliante. Celia però sa di non avere scampo. Alexander, accettando la sfida del collega, l'ha vincolata con un anello che è fuso nel suo corpo e lo stesso fu fatto a Marco. Per la medesima sfida i due ricevono una lunga preparazione: lei pratica e lui teorica, riuscendo nell'apprendimento con successo e ciò è degno di nota non possedendo facoltà magiche.
I due crescono e finalmente qualcosa si muove. Alexander fa si che Marco vada a lavorare per il genio delle scene e dei teatri, Chandresh Lefevre. Insieme lavorano per la messa a punto di un  circo coinvolgendo vari soggetti nell'opera che si troveranno a lavorarvi dentro. Saranno poi aperte le audizioni per i lavoratori: acrobati, contorsionisti (il posto se lo aggiudica Tsukiko durante una delle segrete cene di Mezzanotte di Chandresh) e molti altri. Il posto di illusionista se lo guadagna maestralmente Celia. Sarà la prima volta che i due sfidanti si incontrano, lui in veste di selezionatore e lei di illusionista in cerca di ingaggio. Ma solo lui si accorgerà di lei.
Purtroppo la sfida proseguirà a livello quasi impari perchè Marco, nel suo ruolo di contabile di Chandresh, dovrà seguire il circo da lontano. MA per i loro maestri è meglio così. I duellanti non devono interagire. e comunque pare che entrambi diano lo stesso il meglio delle loro capacità.
Peccato che ogni volta che si incontrino, casualmente o meno, l'attrazione si faccia sempre più forte.
 
Anche Celia si accorgerà di chi è lui e ciò renderà la storia davvero sofferta in quanto sono rivali ed uno solo sarà il vincitore. Non dimentichiamo Isobel, la ragazza di buona famiglia fuggita da un matrimonio combinato, che incontra Marco anni addietro iniziando una storia con lui. Sarà importante, ma non essenzialmente per cercare di tenere lui legato a lei stessa.
Purtroppo la sfida magica influenzerà tutti coloro che sono coinvolti nel circo ed alcuni si faranno delle domande su mutamenti inspiegabili legati al circo, alla sua magia, agli sfidanti e saranno protagonisti di spiacevoli avvenimenti. L'influenza della competizione influisce anche sui reveurs , ovvero i seguaci del circo, il cui capo è Herr Fredrick Thiessen, il costruttore del complesso orologio all'ingresso, che diviene stretto amico di Celia.
Il circo della notte è veramente un'opera onirica e da gustare lentamente. Per favore, non fate l'errore di fidarvi dei trafiletti che vi vendono l'opera come l'erede di Harry Potter e Twilight. Non c'entra nulla con nessuna delle due opere e rischiereste di essere delusi. Questo libro, auto conclusivo, è unico nel suo genere, va preso a piccole dosi per prolungarne il piacere di lettura.
Particolarità del libro sono molte. Innanzitutto è diviso in parti, ma i capitoli sono estremamente indipendenti ed è un continuo alternarsi temporale tra l'inizio della sfida (tardo 1800) ed il tempo in cui si avvia al suo termine (primi del 1900). Per cui ci troviamo ora con la Celia bambina e apprendista ed ora con l'avvicinarsi delle battute finali e del ruolo semrpe più importante dei gemelli nati nel circo, Poppet e Widget, e del loro amico Bailey che avrà un  ruolo veramente decisivo per il romanzo benchè per 3/4 di libro vi chiederete quale sia lo scopo delle sue apparizioni.
Non mi aspettavo di rimanere tanto sorpresa da questo libro ne dalle sue atmosfere magiche, seducenti, ammiccanti ed ammalianti. Sono molti infatti i tendoni del circo che oltre a classici numeri da circo regalino il vero sogno. Il circo è stato sempre un ambiente magico, ma qui supera se stesso. Vi sono tendoni dove un Giardino di Ghiaccio ci lascia incantati, il Dedalo delle Nubi ci regala l'assenza di gravità, il Pozzo delle Lacrime ci permette di sfogarci ed essere liberi, le statue viventi sembrano vere sculture. Apre al crepuscolo e  chiude all'alba ma per il visitatore è facile pensare di perdersi a vita. Ed è così che nascono i reveurs, coloro che non possono vivere senza il circo e che cercano altri come loro per parlarne e cercare di seguirlo.
Il contesto storico è ben poco esplorato ma è evidente in che periodo storico siamo per lo meno riguardo all'attenzione che l'autrice pone sull'abbigliamento.
Inoltre la delicata e disperata storia d'amore ostacolata dai maestri e dalla sfida dalle impossibili regole è quel tocco in più per rendere indimenticabile questo romanzo.

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