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11/12/19

Recensione di Ossidea - La guerra dei giganti - Vol. 2

Trama: Sbalzato fuori dal suo letto e dal suo mondo, il giovane David Dream si ritrova in un regno sconosciuto con una missione disperata da portare a termine: raggiungere la Città del Cielo e salvare il regno degli elfi dal sanguinario esercitò di Kahòs. Il lungo viaggio ha inizio e David, dopo aver attraversato la selvaggia Terra di Arcon, abitata da popoli misteriosi, giunge finalmente a Etheria. Ma le armate del Signore Oscuro minacciano il meraviglioso regno di Ossidea. David vola sul dorso del cigno Galanthòr alla volta di Gorbila, la città sul mare, per convincere re Nagòr a traghettare l'esercito degli uri fino alle sponde occidentali; ma un'antica inimicizia tra giganti e gurblù rende incerto l'esito della missione. Nel frattempo le orde di Kahòs entrano ad Albor'han e accerchiano la Città del Cielo.

Non mi ero lasciata troppo bene col libro primo, ma, per far contento mio figlio maggiore, stiamo leggendo il resto della trilogia.

Nel primo volume conosciamo David Dream e siamo spettatori dei cambiamenti che stanno per sconvolgere la sua vita. Prima scopre indizi sulla scomparsa di suo padre quando David era bambino, poi l'arrivo di un elfo ferito e in seguito il ritrovarsi in un mondo misterioso, Arconia, prossimo ad essere devastato dalla guerra che il malvagio Khaos vuole ingaggiare con gli elfi, come apprenderà David durante il suo soggiorno e le esplorazioni di questo mondo straordinario.
Ora la guerra è alle porte e il giovane Dream è in cerca di alleati per combattere il nemico.


Il viaggio che lo conduce ai potenziali alleati è difficoltoso e gli stessi popoli che David vorrebbe reclutare sono difficili da convincere, ma la presenza di Galanthòr, il cigno reale, ha un ruolo decisivo e solo i giganti sono più restii ad accettare rispetto ai gurblù, popolo del mare.
Comunque il conflitto è già iniziato e si tratta di una corsa contro il tempo.

Questo volume  è molto più dinamico, accade di più e gli avvenimenti sono più concitati, c'è più cupezza, anche se prevale ancora il passaggio quasi didascalico da una scena ad un'altra. Non ci posso fare nulla, ma il modo di narrare non mi piace proprio.

In questa seconda avventura scopriremo l'oscuro segreto degli elfi che abbiamo subodorato alla fine del primo libro e non sarà piacevole, per quanto io capisca ed approvi.
Inoltre tutti noi abbiamo un lato oscuro, David si troverà faccia a faccia col suo ad un certo punto, non sarà né piacevole né facile. Scoprirà anche paura ed odio e la rabbia e il dolore che essi generano.

Il finale lo trovo parecchio "staccato" dal resto. Cioè, prima guerra, oscurità, violenza...e poi le ultime pagine. Va beneee. Per carità, forse serve come pausa e stacco prima del terzo ed ultimo volume.
Ha un senso, ma mi sembra un po' confusa la successione di eventi delle ultime pagine, per quanto sia solo un ripercorrere i propri passi da parte del protagonista, solo un elemento ha più senso (con la relativa spiegazione) e mi riferisco alla misteriosa aquila che ogni tanto vediamo, scoprendo finalmente il suo ruolo.

Comunque questo è un netto miglioramento rispetto al primo libro che sembra più un documentario fantastico che un fantasy, le vicende sono più avvincenti, i conflitti ed i contrasti meglio resi, la narrazione più dinamica, i personaggi più dettagliati e profondi.
Non rientra tra le mie letture preferite, potessi lo eviterei, ma, se i margini di miglioramento sono questi, mi sacrifico alla causa della lettura per leggere l'ultimo volume a mio figlio.

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