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21/08/19

Recensione de Il fantasma dell'opera di Gaston Leroux

Trama: Des evenements etranges ont lieu a l'Opera: le grand lustre s'effondre pendant une representation, un machiniste est retrouve pendu. La direction doit se rendre a l'evidence: un fantome ou un homme machiavelique hante le theatre. Certains affirment avoir vu le visage deforme de cet etre qui ne semblerait pas humain. Peu apres, les directeurs de l'Opera se voient reclamer 20 000 francs par mois de la part d'un certain Fantome de l'Opera qui exige aussi que la loge numero 5 lui soit reservee. Au meme moment, une jeune chanteuse orpheline nommee Christine Daae, recueillie par la femme de son professeur de chant, est appelee a remplacer une diva malade. Elle incarne une Marguerite eblouissante dans Faust de Gounod. Or, elle est effrayee. 

No, non ho sbagliato, la trama è in francese perché ho letto in francese dopo anni che non mi ci dedicavo seriamente.

La storia è nota. Il teatro dell'Opéra è infestato da un fantasma che pretende un ricco stipendio e che predilige la cantante Christine Daée. I due nuovi direttori non ci stanno  e qui iniziano le vicende, anche se si movimentano dall'entrata in scena del visconte Raoul de Chagny, amico d'infanzia della cantante. Il fantasma non vedrà di buon occhio queste intromissioni ai suoi desideri ed ai suoi piani.

Per me è stata l'occasione di rinfrescare un classico di cui ricordo solo vaghe tracce della rappresentazione in lingua cui ho avuto modo di assistere alle superiori.
Ammetto che ho trovato spesso difficile la lettura perché non è un francese moderno, la presente copia poi era ricca di passato remoto e priva di indicazioni precise sui dialoghi. Occorre rileggere per capire pause tra le battute e soprattutto quando finiscono.

Il libro è diviso in due parti: la prima misteriosa che porta in scena il Fantasma dell'Opéra, la seconda più concitata che vede anche spiegate le sue origini, nonché l'epilogo. Sembra però tutto  a compartimenti stagni tra le parti. 
Il romanzo è angosciante,cupo, un vero racconto del terrore, ma il finale delude per quanto nobile, sembra quasi senza fatica, anche se quella che c'è è meno fenomenale, ma più intima e raffinata. La storia e la fine sembrano due cose diverse però, all'apparenza. Vero anche che è stato scritto svariati anni fa.
Ma è senz'altro complicato  e nulla viene lasciato al caso. Conosciamo per primi i due direttori, ma c'è un motivo perché un filo verrà unito all'altro per poi avere l'arazzo completo. Quindi ci sono parti "noiose", altre ironiche e divertenti benché paiano scollegate dalla trama, invece tutto ha un senso.
Personalmente l'unico personaggio che ho amato, per la sua complessità, è il fantasma dell'opera stesso: perfido,articolato, colto, misterioso, anche quando il principale segreto del suo aspetto viene svelato. Gli altri sembrano macchiette, soprattutto Raoul e Christine che romanticamente sono poco credibili. Almeno i direttori sono realistici e mi hanno fatto sesso ridere poiché sembra recitino delle gag.
E' anche un omaggio alla musica ed all'arte, al teatro ed all'Opéra, con un linguaggio ricco e complesso, almeno in francese.
Un piccolo gioiello che è bene non dimenticare.

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