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25/09/17

Recensione di Dillo tu a mammà di Pierpaolo Mandetta

Trama: I sentimenti non sono semplici, ma con le parole lo diventano.L’amore è sempre una faccenda di famiglia. Samuele ne è convinto, mentre guarda fuori dal finestrino sul treno che da Milano lo trascina verso sud. Dopo essere fuggito per anni, è finalmente pronto a rivelare ai suoi genitori di essere omosessuale. Con lui c’è Claudia, la sua migliore amica, incallita single taglia 38 e unica donna di cui si fida. Appena arrivano a Trentinara, un grazioso borgo del Cilento, ad accoglierli ci sono i parenti al completo. E la sera, alla festa del paese, il papà ha un annuncio da fare: suo figlio e la fidanzata Claudia si sposeranno a breve. È un vero e proprio shock per Samuele: lui vuole sposare Gilberto, il compagno rimasto a Milano, proprio lo stesso uomo che lo aveva convinto a riavvicinarsi ai suoi. Ma nelle case del Sud è quasi una tradizione che sogni e desideri vengano condivisi in “famiglia”: non solo con mamma e papà, ma anche con quella vecchia zia che si incontra una volta all’anno e persino con la vicina di casa. E così Samuele, per poter essere padrone della propria vita, dovrà fare i conti con un passato che vuole lasciarsi alle spalle; stavolta, però, non è disposto a scendere a compromessi. E adesso chi glielo dice a mammà?

Era da molto tempo che volevo leggere Dillo tu a mammà, complici la mia empatia per i temi trattati e le recensioni positive delle colleghe blogger. 
Però quando le aspettative sono troppe, c'è il rischio che le cose vadano come non devono.

Samuele è un ragazzo di Trentinara, in Campania, che è emigrato al nord, a Milano, non per il solito discorso della mancanza di lavoro nel meridione. Il motivo è la libertà di essere chi vuole davvero, una persona con inclinazioni sessuali considerate diverse, sbagliate, contro natura, almeno per molte persone. Al Sud non sono famosi per l'apertura mentale. Nemmeno al Nord, ma in centri urbani molto abitati (Milano a capo, è un mondo a sè), si può decidere chi essere con i pro e i contro, soprattutto lontano dalla famiglia.
Il nostro protagonista, in seguito alla proposta di matrimonio del fidanzato, decide su suggerimento della sua metà, di rivelare la verità ai suoi in occasione delle vacanze. Lo accompagna l'amica Claudia, dando vita d un paio di equivoci...

Per Samuele il ritorno a casa ha un grande impatto, uno scontro con eventi e situazioni che credeva conclusi. E' al contempo il professionista affermato che esprime grandi verità sull'amore e che dà consigli giusti, il ragazzino spaventato che è fuggito per sopravvivere, ma anche un uomo cinico e disilluso, mai contento. Che è forse la sua caratteristica principale, assieme al voler fare quel che è bene per lui (che sente venire meno quando segue un percorso giusto e prestabilito, che soffoca l'io), concetto che ho trovato abusato e rappresentativo della società di oggi. In questo posso trovare il pregio e il difetto del libro. La società, a prescindere dall'orientamento sessuale, è abitata da persone sempre scontente, che cercano sempre il LORO bene, cercano di evitare il PROPRIO male, che devono avere la LORO felicità. C'è tanto egoismo nel mondo, camuffato da interesse al proprio benessere. E il benessere ci sta, ma non quando diventa solo io, io, io. Certo, Samuele poi nel romanzo ci sorprenderà e capirà che le cose non sono esattamente come le ha viste lui, non del tutto e soffrirà quando gli verranno dette scomode verità cui non ha pensato, per cecità o perchè vedeva solo i suoi guai. Cercando di capire chi è, tenterà di riparare ai propri errori. E come tutti, si risolleverà, pagando lo scotto dei suoi errori.

Si parla però anche tanto di famiglia, di paura dell'accettazione che può essere tanto fondata quanto non poi così preoccupante. E nella sua famiglia c'è così tanto di non detto... Sono molto presenti le convinzioni circa le famiglie meridionali secondo cui in famiglia vieni indotto a fare o meno qualcosa in previsione di non arrecare danno ad alcuno (è alla base, forse, dell'esagerato egoismo di oggi? Chissà, sicuramente ha contribuito), ci sono convinzioni errate di quel che dovrebbero essere i rapporti tra familiari, ci sono tradizioni consolidate ( e dunque tanto malanimo, mascherato bene o male, dietro, basta sentire Santina, la sorella maggiore di Samuele).. Ma secondo me tutto il mondo è paese. Certo, al sud è più marcato, non ero nel profondo meridione, però ci ho abitato. Lo so. Eppure anche qui al nord (posso parlare del Veneto) non è questo esclusivo idillio, dove puoi fare quello che vuoi e non vieni giudicato o le famiglie sono perfette. Niente affatto. C'è solo più ordine, credo.
Non vengono poi tralasciati il settore amicizia ed amore che anche qui regalano a Samuele un paio di gatte da pelare. Ad esempio capire cosa non va in Claudia da quando sono arrivati a Trentinara o l'improvvisa distanza che Gilberto mette tra loro.

In ogni caso è un libro scorrevolissimo che offre numerosi spunti di riflessione su orientamento sessuale, famiglia, relazioni amorose, amicizia, obiettivi e desideri nella vita. E' scritto molto bene, semplice eppure conciso e mai banale o astruso. Un libro da leggere, da regalare e di cui discutere tra amici, conoscenti, nelle scuole, ovunque. Mea culpa non aver apprezzato l'ironia e la storia al 100%.

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