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25/06/17

Recensione di L'allieva di Alessia Gazzola

Trama: Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

Ho iniziato questo romanzo priva di aspettative e piena di diffidenze. Non mi ha mai ispirato la trama ed i pareri di chi lo ha già letto nemmeno.
E' stata una sorpresa (buona o cattiva non lo so) cominciare e continuare la lettura con fluidità.
La storia è quella di Alice Allevi, specializzanda in medicina legale, distratta, imbranata, sognatrice che fa un lavoro che, appunto, cozza con la sua personalità. Ma lei ama la medicina legale e non la fa desistere nemmeno un ambiente di lavoro ostile dove il suo superiore Claudio Conforti la tratta a pesci in faccia, se la calpesta come un tappetino e lei ci sbava pure dietro. Certo che tu, ragazza, hai personalità ed amor proprio!
A dire il vero Alice sembra parecchio oca già dalle prime righe che però me l'hanno messa, nonostante tutto, in simpatia a tal punto che mi dispiaccio per i suoi continui problemi.
I suoi guai iniziano (o comunque si fanno consistenti) quando, dopo le prime pagine, lei, Claudio e la collega Ambra vanno sul luogo di una morte che potrebbe essere accidentale o meno. Ovviamente Alice fa da subito la figura del pero, in parte per Ambra che è una prima donna seconda solo a Claudio e per il rimanente per il carattere di Alice. Infatti che lei sappia o meno, fare scena muta o impappinarsi le riesce divinamente. Fare la comica forse sarebbe una valida alternativa lavorativa.
Le cose si complicano per la giovane specializzanda. Lei già si fa prendere dai casi, rimugina, immagina, ma qui la vittima la conosce anche se di sfuggita ed ecco i casini all'orizzonte con chiunque: colleghi e familiari della vittima.
Per fortuna un pò di colore lo mette Arthur, giornalista di viaggi di una famosa testata, che conosce alla mostra fotografica del suo ermetico fratellone.
La storia di per sè non è malvagia, Alice fa una gran tenerezza, Claudio e i colleghi/superiori di punta sarebbero da prendere a badilate tutto il tempo per quanto son bastardi, però devo dire che mi è piaciuto. Coinvolgente, con una scrittura graffiante, anche divertente.
Non so se leggerò le altre avventure della Allevi, ma la trovo una valida opzione di lettura. Se non altro se si vuole proprio staccare il cervello, però senza letture demenziali (che al massimo lo uccidono!).


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