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28/02/14

Il circolo letterario #28 - Recensione di Nonsolodue di Claudia De Lillo

Ecco l'ennesimo appuntamento de “Il Circolo Letterario”, un piccolo spazio dedicato al nostrano e magari a quegli autori poco conosciuti sia perchè datati e non famosi sia perchè autopubblicati che hanno deciso di affidarsi a questo nuovo mondo anziché all'editoria a pagamento o proprio perchè vi si sono scontrati contro.


Ultimamente ho letto qualche romanzo italiano deludente stra sponsorizzato da editori conosciuti. E quindi doveva essere “garanzia di successo”. Peccato fosse un obbrobrio. Capita invece che i romanzi autopubblicati cadano molto dietro le quinte quando invece si può trattare tanto di perle di valore che di lavori mediocri ed entrambi dovrebbero avere la possibilità di saltare agli occhi.


Io mi auguro per lo meno, per coloro di cui parlerò, di destare interesse nel lettore e di far conoscere tali autori che non sono sotto ai riflettori. E nel caso siano autori più noti che la recensione sia gradita per la catalizzazione di attenzione su questi autori.



Trama: Un nuovo diario - arricchito questa volta anche da molti inediti - che racconta le ultime avventure dell'elasti-famiglia più amata: una lunga trasferta americana, tra centri commerciali, asili ispirati al modello emiliano e follie varie; le corse in bicicletta dall'asilo all'ufficio e il sogno proibito del part-time; le partenze notturne di Mister Wonder (sempre economista marxista e ancor più barese) e le notti faticose; le fidanzate del nano grande e gli amici immaginari del nano piccolo; le gite pugliesi e le vacanze sudtirolesi. ..E la lunga, meditata, dubbiosa, gioiosa, felice strada che ha portato nell'elasti-casa...un terzo hobbit.

Ecco il secondo capitolo della vita familiare di una famosissima mamma blogger!
Inizialmente ho dovuto ritrovarmi un pò..
Sembrava la semplice continuazione di nonsolomamma (qui recensito), se si esclude il momento in cui MisterWonder (l'Elasti -marito) accetta e capitola nel tentativo di cercare il terzo ed ultimo figlio.
E' divertentissimo l'intramezzo americano dove i due coniugi e figli, per lavoro di Mister Wonder, passano cinque settimane in Nord America. Lo scontro culturale è reso benissimo sia per gli americani che per gli italiani e vivrei anche io volentieri in un posto così non fosse che tutto è nel mezzo del nulla. E poi arriva la bella notizia con tutto il tran tran che una Elasti-mamma lavoratrice, con marito pseudo assente (ma che quando è a casa qualcosa la fa, anche se frsse per manie ossessivo compulsive), figli distruttivi tra loro e verso gli altri, lavoro full time perchè qui aiuti alla famiglia o il part time sono un sogno perverso ed indecente, corse per tutta la città a ritmi folli per far quadrare tutto. Meno male che c'è la maternità (per molte donne!).
Quel che mi piace di questi libri è che affrontano con ironia la maternità a più livelli e le autrici riescono a buttarci qualche elemento di riflessione...
Ad esempio la paura di non essere una brava madre, di danneggiare i propri figli, l'impazienza di vederli nascere mista al terrore di quando saranno davvero con noi, la desolazione che solo il sistema scolastico italiano può dare (solo questo dovrebbe far desistere dagli scopi riproduttivi), la dura opposizione del mondo del lavoro alla famiglia che se lavori scordati il part time e arrangiati  e se non lavori devi sudare triplo per reintrodurti nel mercato, l'assenza degli aiuti alle famiglie come nidi a prezzi umani, babysitter a costo di persona media, servizi per emergenze, orari prolungati per chi non fa il banchiere (anche se invidio Elasti...Ok, ha passato l'incubo delle malattie improvvise degli hobbit in giornate lavorative impossibili cui l'assenza non è prevista o l'assenza improvvisa e lunga della baby sitter, ma per poter pagare nido, materna, babysitter e relativi contributi..Chapeau agli stipendi!)...Insomma, con poche parole frizzanti si possono fare due riflessioni e non prendersi troppo sul serio, terminando il libro con un sorriso sulle labbra e potendo dire "non sono la sola". Cosa piuttosto scontata, ma non banale.

E da oggi anche io vado in maternità! Elasti mi ha fatto compagnia nell'arrivare a questo punto ;-)

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