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28/01/14

The Help - -Il film

Ho visto un paio di giorni fa un film che avrei dovuto vedere da tempo così come leggerne il libro. Ma intanto un passo è stato fatto...

Il film è stato tratto dal romanzo di Kathryn Stockett di cui vi allego la trama...

Trama:
«Mi è capitato davvero di rado di leggere un romanzo come questo. In “The Help” ci sono tutte le caratteristiche che ho sempre sognato di trovare in un libro: una scrittura formidabile, una capacità non comune di raccontare una storia con calore e passione e dei personaggi indimenticabili. Le tre indomite protagoniste sono davvero tutte noi. La loro forza, il loro coraggio e la loro dignità ci fanno commuovere e divertire e vorremmo nella vita vera poterle incontrare almeno una volta, perché le sentiamo fin da subito nostre amiche. Soprattutto di questi tempi, considero “The Help” un libro importante, con una forte tensione morale, autentico, brillante e con un grande cuore.» (Joy Terekiev)

Indicativamente le vicende sono ambientate negli anni Sessanta (mia interpretazione in base alle conoscenze basilari di storia che ho), anni in cui i neri d'America vivono un periodo alquanto buio...E' il momento in cui tutti sono adatti a far uomini e donne di servizio per borghesi,sottopagati, umiliati, trattati come bestie, guardati con sospetto e divisi con decisione dai bianchi che li ritengono inferiori e sporchi. Sono gli anni del klu klux klan , di radici antiche (si parla dei primi movimenti nel 1865 circa), che attaccano con violenza. E' il periodo del Civil Right Act presentato da Kennedy, di Marthin Luther King.
Simpatizzare coi neri è vietato, mal visto. Ma è questo che fa Eugenia/Skeeter, giovane donna appena assunta da una redazione che pone in primo piano la sua realizzazione al matrimonio ed alla visione condivisa dalla sua società che vuole la donna frivola, dedita alla casa ed ai party. La ragazza vuole diventare giornalista e scrittrice e convince la donna di servizio di un'amica della madre a raccontare la vera vita delle donne nere al servizio dei bianchi. All'inizio il rifiuto è netto e categorico. Non sta bene e perdere il lavoro è un attimo così come essere vittima di conseguenze peggiori. Ma ben presto la situazione diviene troppo dura per chi è di colore, sottoposto a pressioni molti forte ed Aibileen dice basta. E' ora di parlare e presto entra nel progetto anche Minnie, donna di servizio anch'essa, dalla lingua appuntita e dalle vendette eclatanti!
Peccato che la redattrice cui si rivolge Skeeter per la pubblicazione del libro voglia almeno dodici testimonianze oltre quella delle due signore, per scuotere nel profondo la coscienza civile e dare un punto di vista diverso rispetto al solito dissenso verso i neri.

Vedendo questo film mi sono vergognata di far parte dell'umanità, di quella "bianca" in particolare, che si è fatta riconoscere per atti spregievoli moltissime volte. E le bianche del film sono proprio delle snob perfide, insulse e prive di doti intellettive.
A parte rare eccezioni, dove le donne di servizio sono ben trattate,  tutte sono delle schiaviste (ma anche gli uomini che però passano l'80% del tempo fuori casa) che trattano dall'alto in basso le loro dipendenti. Ma fa comodo mollare loro la crescita dei figli e poi esporli come i loro trofei ben cresciuti ed educati mentre loro fanno party, perdono tempo, si deprimono per idiozie. Poco importa che mentre loro si espongono in società, la fatica dell'accudimento sia tutta di donne di colore che si spaccano la schiena tutto il giorno, per una misera paga, costrette ad usare sempre la stessa posata e piatto da riporre nel medesimo anfratto della cucina, a mangiare sole come cani, ad andare in un bagno diverso magari fuori casa. Insomma...poco importa che la loro vita sia perfetta grazie ad una donna nera trattata a pesci in faccia.

Per fortuna vivo ai giorni nostri. Ma non so quanto per fortuna. Sarà colpa dell'inesistente politica estera e del sistema di far notizia dei giornali che butta il marcio solo sugli stranieri..Ma anche nei nostri anni sento un palpabile razzismo. Senza klu klux klan, senza violenze, ma pur sempre di razzismo si tratta. Certo, sono altre le modalità, le ragioni. Però, come allora, parte tutto dall'ignoranza. E non impariamo mai.


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