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13/04/13

Recensione di Bambini e Basta di Irene Bernardini

Trama:  Questo libro parla di bambini: di bambini "adultizzati", che decidono al posto dei grandi e sono costretti a prendere posizione, schierarsi, "farsi carico". E di adulti "infantilizzati", sempre più insicuri e fragili, che non sono capaci di governare le loro vicende personali (e i loro umori) e scaricano responsabilità e compiti sui figli. E poi di bambini partner, bambini capolavori, bambini trofeo, bambini tiranni; bilingui, trilingui, schermidori, danzatori, calciatori, teatranti, cantanti, già vittime dell'"ansia da prestazione". Ma i "bambini e basta", che fine hanno fatto? Sembra che ai giorni nostri stia quasi venendo meno la libertà e il diritto a essere piccoli: a non dover fare troppo, decidere troppo, pensare troppo. Attingendo a storie di genitori in crisi ascoltate nel suo studio di psicoterapeuta e mediatrice familiare, ma anche a vicende di amici e conoscenti e, non ultima, alla sua personale storia di madre, Irene Bernardini mostra come sia nell'interesse generale che si ristabiliscano responsabilità e ruolo degli adulti per alleggerire il carico sempre più pesante che grava sulle spalle dei piccoli. E ci offre la possibilità di soffermarci un attimo a pensare a loro, ai nostri figli, e finalmente di vederli davvero per quello che sono: bambini, bisognosi di essere tenuti, sostenuti, contenuti. Di essere accompagnati con fermezza dai grandi là dove non sanno andare perché, appunto, sono piccoli e a non sono in grado di "accompagnarsi" da soli verso il proprio bene

Una piccola perla che restituisce un ritratto molto realistico della nostra attualità genitoriale.
Quella in cui i comportamenti sono i più contraddittori e la logica è andata perduta non si sa bene dove e a noi cosa ne resta.
I genitori che descrive la Bernardini, psicologa e psicoterapeuta che scrive per Vanity Fair, vogliono figli adulti e responsabilizzati ma allo stesso tempo li viziano, li assecondano in molto, troppo senza capire che così li destabilizzano , privandoli di una figura genitoriale che dovrebbe contenere ed indicare la via. Non dare false libertà ed aspettarsi comportamenti da bimbo grande.

I temi affrontati sono i più vari: si parla di sonno e di come molti genitori ricorrano al lettone privandosi dello spazio coniugale e infliggendo problemi al bimbo che usufruisce del lettone. Io ne beneficiai. Tanto bene non mi fece. Poi, ogni famiglia è a se e se c'è chi ne giova tanto meglio.
Si parla anche di cibo, di come da piccoli ci si sforzi di provare mille pappe ed una volta cresciuti invece le pietanze siano sempre le stesse e i metodi cui si fa ricorso per aprire l'appetito i meno accettabili.
Si discute di scuole e qui mi viene a male a sapere che tra qualche anno avrò a che fare con dei genitori che si lamentano delle merende consigliate da mettere nello zaino, che quattro compiti in croce siano troppo, che i figli non si permettano di correggere i genitori perchè a scuola hanno imparato qualcosa di nuovo ma guai a riprendere i genitori, figli che vanno capiti e riveriti anzichè farli abituare al ritmo scolastico facendo capire che al mondo non esistono solo loro.
Passiamo anche per le pessime situazioni che sono costretti a vivere i genitori di separati poichè non tutti mettono davvero il benessere dei figli avanti. Credono, ma non è così o lo fanno nella maniera più errata se non addirittura sfruttando veramente i figli per vendette verso l'ex coniuge. E la terapeuta qui si limita non poco nelle descrizioni. C'è ben di peggio. Vere e proprie guerre aperte. Le situazioni arrivate da lei non saranno perfette e probabilmente i figli vivranno male certi aspetti della vita se i genitori non correggeranno il tiro, ma ci sono veramente abissi dove i bambini affogano.
Un abisso diverso si raggiunge quando si responsabilizza troppo il figlio e lo si crede adulto. Leggo qui di una mamma che affida la sorella, gravidanza poco desiderata, alla figlia maggiore che inizia ad accusare colpi dalla troppa maternità in miniatura che deve riversare sulla sorellina.
Arriviamo a chiedere a bambini di tre anni se preferiscono andare alla materna o dai nonni o se iniziare prima le elementari! Veramente..Ma ci siamo bevuti il cervello? O non l'abbiamo mai avuto?
Adesso io non sono perfetta anzi. Adesso siamo nella fase "terribili 2 anni" e è dura. Mantenere la pazienza e aprirsi all'ascolto. Non sempre riesce. Quindi non mi metto a dire che nostro figlio è perfetto, è un angelo e  noi i genitori Mulino Bianco. Sbagliamo , a volte poco e a volte molto. Ultimamente, almeno io, molto. Non riesco a trovare sempre la pazienza nel sorbirmi mezz'ora di urlo da Telefono Azzurro solo perchè ho detto "si torna a casa , è ora di pranzo " e ho dovuto prendere in braccio un urlante bambino che starebbe a casa almeno 24 ore su 24.
Però tanti casi descritti mi facevano esclamare ad ogni pagina "ma che davvero?", "Ma siamo seri?",  " ma il cervello l'avete trovato negli ovetti kinder?".

Dov'è finito il bambino che si occupa solo del gioco, che sperimenta, che si veste in t-shirt e jeans per giocare nell'erba senza doversi preoccupare di mantenere un'espressione da duro e la camicia immacolata? Dov'è quel bambino che rifiuta il cibo perchè non può avere sempre la sua cotoletta e a lui/lei la scelta di provare il cibo nuovo o stare senza? Quel bambino che non deve scegliere al posto dei genitori ma essere guidato, esiste ancora? Capisco ascoltare il bambino. Non investirlo di responsabilità. Non è un adulto in miniatura.

Altro fatto angosciante...Bambini uguali agli adulti ed adulti che cercano di essere forever young, eterni teen ager scattanti, giovani e provocanti.

Riusciremo a tornare nel classico ruolo di genitore che guida e protegge e far rientrare il bambino in quello di piccolo tornado di energia da far esprimere liberamente? Basta camicie,  basta mille corsi, basta mille protezioni, mille aspirazioni da gettare sui figli, forzature inutili che creano solo disagi e paradossalmente mille responsabilità. Semplicità, credo sia la parola d'ordine.

Per chi avesse letto questo saggio, ma vorrebbe conoscere altri scritti di questa specialista, potrete cercare a tema genitori e figli in separazione e costruzione di nuovi nuclei familiari Finchè vita non ci separi e Una famiglia come un'altra. Entrambi consultabili o scaricabili gratuitamente da www.spaziomef.it e poi cerca: Irene Bernardini.

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