Buona domenica cari lettori!
Vi lascio la recensione di questo volume che rappresenta per me una lettura diversa dalle solite che normalmente prediligo.
Ero in biblioteca a ritirare alcuni volumi quando mi cadde l'occhio su questo. La copertina mi chiama, il titolo anche. Un pò ho storto la bocca quando ho visto la trama, ma nemmeno troppo ed infatti ecco che questo libro è venuto con me a casa. E mai scelta fu migliore...
Tre giovani, ovvero i coniugi Garoar e Katrìn e l'amica vedova Lìf, si recano nel villaggio di Hesteyri, disabitato da tempo ed ormai solo meta turistica estiva.
Loro obiettivo è ristrutturare la casa acquistata da Einar, defunto marito di Lìf nonchè migliore amico di Garoar, e farla divenire una pensioncina. Per questo affrontano il viaggio in pieno inverno condotti dall'unico mezzo che collega il villaggio all'Islanda, ovvero un piccolo traghetto, nonostante il capitano del mezzo cerchi di dissuaderli sia per il clima che per la brutta fine fatta dallo scomparso precedente proprietario.
I tre non demordono, per lo meno Lìf e Garoar perchè Katrìn non è mai stata particolarmente entusiasta all'idea.
Il clima non è dei migliori e ben presto iniziano ad accadere fatti inspiegabili che minano l'armonia del gruppo.
Ed i telefoni cellulari si scaricano inspiegabilmente impedendo loro di mettersi in contatto col capitano per tornare a casa prima del tempo quando la situazione si fa critica.
Contemporaneamente lo psichiatra Freyr sta aiutando la polizia ad indagare su un caso di vandalismo in un asilo molto simile ad uno accaduto sessant'anni prima nella stessa struttura. E tutto ciò che trova è inquietantemente collegato alla scomparsa del figlio Benni, avvenuta tre anni prima. Il problema è che non esiste modo di collegare tutti i fatti anche se man mano tutto trova un filo logico. Non aiuta che l'ex moglie lo chiami per dirgli che loro figlio la perseguita nei sogni per dirle che vuole essere trovato, cosa che lo irrita oltre ogni dire.
Fatto sta che il nodo della questione è proprio Hesteyri. Tutto ci riporta qui dopo pagine e pagine.
L'autrice è assolutamente magnifica. La storia ben redatta, strutturata egregiamente, linguaggio semplice eppure descrittivo e d'effetto.
Ha una capacità innata di infondere inquietudine ed adrenalina durante la lettura; si arriva a temere perfino il rumore del vento o delle onde nonchè del proprio respiro. Si immagina la comparsa di misteriose figure, fatti sempre più agghiaccianti che non ci vengono mai svelati completamente.
Ottima anche la resa psicologica dei personaggi. Sono estremamente ben caratterizzati e nessuno di loro è come sembra, ma cova segreti più o meno ingenti.
Tremavo veramente quando le scene più inquietanti venivano narrate trasmettendomi ansia sin nella punta dei capelli.
Il pregio/difetto di questa autrice è la fiscalità dei capitoli. Un capitolo ai tre nella casa di Hesteyri ed uno con Freyr e le sue indagini e/o pazienti. Unito al fatto che ogni capitolo finisce in maniera inquietante o in modo da far esclamare "Ma no!!! Ti fermi qui? Dimmi qualcos'altro!!!!"
In definitiva un libro perfetto, un thriller con matrice horror che ha un finale/non finale e che si basa più sul terrore psicologico che non su ciò che si vede realmente. Insomma ciò che i racconti del terrore più belli sono in grado di fare in modo da rimanere indelebili nell'animo di chi li legge o vede in televisione, rimanendo sveglio qualche notte a interrogarsi sullo scricchiolio dell'anta di quella mensola.
bella recensione cara..me lo segno amo molto i thriller specie quelli che mi fanno voltare per vedere se ho qualcuno dietro..l'ansia, il mistero mi piace:)
RispondiEliminaQuesto corrisponde al tuo gusto allora! Per me é una novità ;-) mi oriento poco verso Letture simili...
EliminaMa alla fine il finale cosa vuole farci pensare?
RispondiEliminaLibro bellissimo, ma non mi sono riuscita a dare una spiegazione del finale.
Credo sia il classico finale da libro horror
EliminaDove c é un finale ma anche un chi va la
Bel libro :)
RispondiEliminaSenza dubbio! E per.cuori forti aggiungo:)
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