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19/11/12

Recensione di The Legend of Mother Sarah di Katsuhiro Otomo e Takumi Nagayasu


Otomo è un famoso fumettista che, da quanto apprendo, si è allontanato dal mondo dei manga, inizia con varie serie di successo tra cui Akira da cui è tratto un anime; si occupa di animazione 8suo Steamboy), fino a dirigere il suo primo film in carne ed ossa ovvero Musishi, andato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2006.
Incontra Nagayasu, mangaka giovane ed alle prime armi con cui nasce il progetto di The Legend of Mother Sarah.
La mano di Otomo è tangibile. Le sue prime opere si sviluppano in un ambiente postcontemporaneo per allontanarsi sempre più ed essere riproposte in un ambito molto distante dalla nostra era ovvero in un mondo in preda alle lotte di governo, dove c'è posto solo per violenza, sofferenza, sessualità. Insomma un mondo alla deriva.
Questo manga infatti è ambientato in un'epoca in cui l'umanità è reduce da uno scontro atomico tra forze di governo. L'umanità a 7 anni di distanza fatica a riprendersi e vive in costruzioni orbitali fuori dalla terra. Uno scienziato suggerisce di gettare una bomba con basse radiazioni sulla terra, nell'area settentrionale, per ribaltare l'asse e rendere ripopolabile l'area meridionale. I progressisti (Epoch) sono d'accordo, ma i Mother Earth( Me) sono contrari a che gli uomini maltrattino ancora la terra che già è stata mutilata. Iniziano così lotte ed attentati terroristrici che danno vita alla guerra civile.
LA bomba però viene sganciata ugualmente ed è la corsa all'accaparramento dei diritti per sfruttare la neonata terra. Chiaramente ciò causa nuove lotte intestine. E la popolazione, per salvarsi, cerca di raggiungere la terra per salvarsi. Solo che non sono ancora passati i tre anni ritenuti necessari al dissolversi delle radiazioni nocive lasciate dall'ultima bomba.
Qui inizia la ricerca di Sarah, che a causa della guerra, perde i suoi figli e parte alla loro ricerca. Durante un imbarco lei ed il marito vengono fermati (lui pare un qualche rivoluzionario che il governo perseguita, ma forse è prassi comune trovare capri espiatori). Lui cerca di fuggire, ma non si sa come va a finire. Cercano di bloccare lei però un diversivo le consente di far tentare la fuga ad i figli ed a lei stessa. Solo che le cose non vanno come sperato e si dividono. Così Sarah continua a cercarli. Purtroppo invano, indurendosi e lottando ormai come un soldato. Arriva così col suo compare contrabbandiere in una zona di miniera dove conosce una ragazza fidanzata con un soldato e che la ospita. Conosciamo così la dura realtà dei minatori sfruttati (in teoria pare una zona dei Mother Earth) e dell'esercito oppressore e pieno di interessi, in cui il fidanzato ingenuo di Lucia, la ragzza che ospita Sarah, spera di far carriera, andare al fronte e sfuggire una vita di miserie.
Il tutto è lo specchio di un mondo in rovina.
L'uomo mostra la sua cupidigia più profonda. Il poco altruismo e l'interesse per se, le false speranze calpestate da chi più crudele, le forze dell'ordine che si approfittano del proprio ruolo al pari dei militari.
Non ho proseguito la lettura, ma l'ambientazione è davvero interessante. I disegni sono molto semplici, essenziali ed adatti ad una storia spoglia e cruda, essenzialmente costituita da fatti, che però, proprio nei fatti, spiega molte cose. E non tutte belle. Se non che una madre continua ad andare avanti per amore dei figli insegnando che l'amore, l'affetto sono sentimento che nemmeno lo scenario più nero ci può togliere.

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