La trilogia delle Gemme è ufficialmente conclusa e il lavoro svolto dalla Gier è eccezionale sin dalla prima pagina. Complice forse il fatto di aver letto i due volumi precedenti e di averli trovati emozionanti.
Ecco, Gwendolyn Shepherd è disperata. Oltre ad aver scoperto di essere lei la dodicesima ed ultima viaggiatrice nel tempo invece che la spocchiosa cugina Charlotte, è venuta a sapere che Gideon De Villiers, penultimo viaggiatore nel tempo, con lei fingeva per renderla mansueta e docile e che non l'ha mai amata.
Purtroppo non c'è tempo per piangersi addosso perchè il ballo del Conte di Saint Germain è a breve e bisogna capire quali sono i suoi veri piani ben prima. Infatti è poco credibile che voglia riunire il sangue dei dodici viaggiatori nel tempo nel cronografo (strumento che permette di fare controllati salti nel tempo) al fine di svelare la profezia che dovrebbe regalare la panacea di tutti i mali.
Però Gideon, come sopra, non la ama e correrebbe subito a fare la spia. Può lavorare solo con l'aiuto dell'amica Leslie e del gargoile fantasma Xemerius, personaggio divertente e caratteristico della serie che commenta sempre tutto. Molti passaggi senza di lui sarebbero normali e non divertenti, se non a tratti esileranti.
Aiuti arrivano però dal nonno di Gwenny, Lucas. La ragazza infatti riesce spesso ad incontrarlo dal 1956 in poi per parlare di tutta questa questione e capire che effettivamente parecchie cose non quadrano ma che c'è poco tempo. Tuttavia un prezioso aiuto, oltre alle frammentarie scoperte che poco aiutano la ragazza (come Anna Karenina con un'inserto speciale di informazioni solo per la nipote che riguardano i Guardiani e le loro ricerche) c'è. Ovvero un baule murato di cui si viene a conoscenza grazie a Xemerius. La ragazza col fratellino và a recuperarlo ma vengono scoperti dal maggiordomo, Mr Bernhard che inaspettatamente li aiuta invece che inveire e smascherarli. Riescono ad architettare la liberazione del baule (Mr Bernhard lo murò per conto dell'ex padrone defunto, ovvero Lucas), solo che non hanno la chiave. Sorpresa però è la chiave che porta Leslie, quella che Gwen trafugò dal XVIII secolo. E dentro al baule trovano un cronografo, perfetto per viaggiare più spesso nel tempo al fine di capirne di più da questa storia da Lucas ed avere più aiuti da Lucy e Paul dopo l'equivoco in cui Gideon cerca loro di sparare nel 1912 da Lady Tilney.
Peccato che Charlotte non sappia stare per nulla al suo posto e che voglia smascherare la cugina, intuendo fin troppo bene cosa c'è nel baule e spifferando tutto ai Guardiani che appunto prendrebbero provvedimenti serissimi. E la cosa andrà per le lunghe.
Per lo meno i documenti che prese Gideon da Paul aiutano il ragazzo a capire da che parte stare e il vero e temibile significato della profezia di cui lei e Gwendolyn sono gli esponenti maggiori oltre al Conte.
Ci saranno belle sorprese tra Gwenny e Gideon oltre che a vari colpi di scena in moltissimi altri ambiti e fin troppo succosi, altri davvero geniali e alcuni del tutto inaspettati. Mi ha colpito molto l'epilogo che è stato spettacolare e di cui non posso parlare ma vi dico solo che ho pensato " ma dai, chi se lo immaginava! Magnifico!".
Certo romanticismo poco, ma può bastare, in compenso molta azione e molti enigmi. Il libro scorre giù veloce e ci si meraviglia quando finisce.
L'idea dei viaggi nel tempo è stata fenomenale e i personaggi sono splendidi e ben caratterizzati, tratto distintivo della Gier unito al fatto di saper usare sarcasmo, ironia e descrizioni senza appesantire esageratemente la storia.
Un degno finale per una grande trilogia.
Spero presto di poter provare In verità è meglio mentire della Gier. Genere opposto a Green, ma di cui si parla molto bene. Troveremo come protagonista una donna da un super QI che infatti viene evitata molto perchè troppo intelligente. Nulla di magico, ma penso una storia per persone normali (qi a parte).
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