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19/08/12

Recensione di La donna vestita di rugiada di Hong Ying


Grazie alla rete bibliotecaria locale ho avuto modo di scoprire una grande scrittrice di origine cinese, Hong Ying.
Il volume in questione narra le vicende di Yu Jin, stella cinese del teatro e del cinema che in realtà è anche una spia. Si è stabilita per tre anni ad Hong Kong, lasciando Shangai per seguire l'addestramento da spia dei servizi segreti americani dell'Estremo Oriente. La copertura ufficiale però è la carriera. Ad inserirla nel mestiere è F. Hubert, francoamericano gestore di una libreria di volumi usati, che in realtà è capo del servizio
in questione. Hubert è anche padre adottivo della ragazza, restata orfana molto presto.
Yu Jin torna a Shangai al termine dell'addestramento. Apparentemente la motivazione è quella di partecipare al musical Foxtrot Shangai scritto da Mo Zhiyin e diretto da Tan Na anche se la popolazione e chiunque in Cina è convinto che lei in realtà sia tornata per liberare il marito Ni Zeren, arrestato dai servizi segreti cinesi. Nulla di più falso. La nostra attrice è fuggita da quest'uomo quando scoprì delle verità su di lui (tra cui adulterio ma è quella che preoccupa meno Yu Jin), si confidò col padre adottivo e partì per Hong Kong. Non è rimasto nulla del matrimonio. Anzi semmai  è tornata per sbrigare le pratiche di divorzio. Anche se in che tribunale? Siamo nel 1974, in pieno autunno e la città di Shangai è divisa tra le concessioni straniere. Non è detto che ciò che esca da un tribunale sia valido in quello dell'altra concessione.
La vera missione di Yu Jin è scoprire i piani di attacco giapponesi che pare stiano comunicando per sferrare un attacco a sorpresa agli americani e la parola in codice è kabuki , la forma di teatro giapponese più conosciuta. Cosa vorrà dire e come farà la nostra eroina a capirne qualcosa? Il suo addestramento non è stato vano e un pò per fortuna ed un pò per bravura si avvicina alla meta. Importante sarà Bai Yunshang, l'amante del marito, che la verrà a cercare al Park Hotel dove alloggia Yu Jin per pregarla di aiutarla a liberare Ni Zeren. Tra uno scambio di battute e l'altro entrambe sanno che l'altra sa più di quanto possa ammettere. Sarà proprio Bai a dare a Yu Jin le carte con cui scoprire le informazioni necessarie. Importante appoggio per la protagonista è Shaul Shapiro, ebreo direttore del Park Hotel e sottoposto di Hubert, che le dà appoggio e colloqui charificatori man mano che tutto procede. Quest'ultimo (Hubert) però sarà lontano dalle operazioni per non mettersi d'intralcio con al figlia adottiva e rovinare la missione.
Yu Jin vi si getta anima e corpo con l'urgenza di portarla a termine. Unico problema: lei è cinese, ama la Cina, è la sua Patria. E le sarà fedele. Fatto che si scontra con la missione e con la sua formazione di spia per gli americani. Infatti lei dovrà avvertire l'America dei piani di attacco giapponesi. Sventandoli però America e Gran Bretagna non attaccheranno il Giappone, lasciando così la già provata Cina a combattere da sola l'invasore nipponico. Come si evolveranno gli eventi? Fatto stà che Yu Jin è davvero una donna di gran talento artistico e di spionaggio. Riuscirà ad eccellere, ma il prezzo da pagare sarà davvero alto per tutti dove nessuno è ciò che sembra.
Questo è un raro romanzo dove tutti i personaggi sono davvero caratterizzati. Si entra in sintonia con loro.
E poi è una piccola grande perla che mi ha fatto apprezzare la Storia del '900 che di solito mi è particolarmente indigesta.
La postfazione, che racconta poi interessanti retroscena storici ben diversi da quelli dei libri di storia delle scuole pubbliche, illumina davvero molto sulla stesura del romanzo e fà capire le profonde ricerche condotte dall'autrice per regalarci un romanzo di "narrativa d'hotel" coerente coi fatti storici ma anche intrigante e senza nulla negare a Vicki Baum che con Hotel Shangai inaugurò il filone del genere.
Insomma un volume poco adatto a chi ama poco la storia, ma perfetto per chi ama le delicate storie di stampo orientale, unite alla passione per gli eventi storici perfettamente intrecciati nel romanzo e vicende che poco hanno da invidiare a racconti di spionaggio di stampo moderno.

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